“L’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Vasto, Marco Marra, ha trovato un’altra scusa per ostacolare il progetto di videosorveglianza: i lavori di rifacimento del tratto nord di Lungomare Ernesto Cordella”. A soffiare sul fuoco delle polemiche sulla questione sicurezza è Marco di Michele Marisi (Fratelli d’Italia).
“Siamo tutti d’accordo sul fatto che la balconata scivolata in acqua debba essere sistemata, perché è importante il decoro della città, ma non è possibile che ogni altro lavoro pubblico diventi un’alternativa alla realizzazione del sistema di telecamere per contribuire alla sicurezza di una comunità scossa da innumerevoli episodi criminosi. Sono circa sette anni che si parla di videosorveglianza, e non si ha ancora il progetto definitivo. Se gli stessi tempi verranno impiegati per intervenire sul lungomare, allora stiamo a posto. Il lungomare finirà definitivamente in acqua, e la città non avrà ancora la videosorveglianza. Anche perché i cedimenti di quel tratto della marina sono evidenti da anni, e solo ora si ricordano di intervenire”, è la frecciata lanciata dal responsabile di Giovani in movimento, l’associazione che raggruppa a Vasto i movimenti giovanili di centrodestra.
“Qui non si tratta di priorità. Si tratta di cominciare a far qualcosa. La storia delle prioritÅ•, è un’invenzione per non fare niente. Perché tanto ogni giorno c’è una nuova priorità, e dunque ogni giorno bisogna pensare a qualcos’altro e accantonare quello a cui si è pensato il giorno prima. E poi Ä? dovere di un assessore e di una amministrazione trovare i soldi per realizzare le opere. Altrimenti che ci stanno a fare? L’autogestione della città funzionerebbe di più. A mio avviso non ci devono essere alternative. Occorre lavorare a ventre basso per risolvere ogni emergenza della città. Compresa, anzi, a maggior ragione quella della sicurezza. Checché ne dicano Marra e Rifondazione comunista”.