Che i Comuni debbano stringere la cinghia e risparmiare è normale in un periodo di crisi profonda. Ma a volte l’esigenza di spendere meno può essere causa di ritardo. Succede, ad esempio, in piazza Rossetti, dove rimane un cantiere aperto la zona dei reperti romani emersi un anno fa durante i lavori di realizzazione della nuova pavimentazione dell’anello perimetrale della piazza più importante di Vasto. “Sono testimonianze dell’antico anfiteatro romano del I° secolo dopo Cristo”, ha detto più volte Andrea Staffa, l’archeologo della Soprintendenza. Ma i resti dell’antica arena su cui oggi sorge piazza Rossetti sono ancora coperti. Un fosso coperto dalle assi di legno. Il rischio è che rimanga così per la seconda estate consecutiva.
“I ritardi sono dovuti ad alcuni preventivi impresentabili riguardanti il vetro che dovrà coprire l’area archeologica”, afferma Marco Marra, assessore comunale ai Lavori pubblici. “Si trattava di prezzi totalmente diversi rispetto a quelli che erano emersi dal computo metrico eseguito dai nostri tecnici. Parliamo di cifre che non andavano al di sotto dei 30mila euro e potevano arrivare fino a 80mila euro. Costi troppo elevati che, di sicuro, avrebbero esposto il Comune a un contenzioso legale. Per questo – dice Marra – abbiamo aiutato l’impresa”, la Cirulli di Schiavi d’Abruzzo, che ha realizzato la pavimentazione, “a cercare un vetro meno costoso. Ora la spesa si aggirerà attorno ai 10mila euro. A breve verranno completate le opere di carpenteria metallica e poi, non appena avremo la lastra di vetro, completeremo i lavori. Non me la sento di fare altre previsioni sui tempi, visto che si sono allungati oltre il previsto. Ma dovevamo evitare spese eccessive”.