Una festa del papà a metà. E’ quella vissuta da tanti padri che, per le vicissitudini della vita, oggi si trovano a trascorrere la giornata a loro dedicata lontani dai loro figli.Dei padri che lottano per poter avere uguali diritti nei confronti dei figli si parla sempre troppo poco.La giornata della festa del papà è il momento per riflettere su come la società italiana si sta evolvendo. “Ormai la famiglia è distrutta e la responsabilità è di tutti. Per questo non sento questo giorno in maniera particolare. Sono portato a vivere ogni istante con i miei figli come una festa”. E’ così che inizia il mio incontro con Costanzo, padre separato che ha sempre lottato per non perdere il rapporto con i figli.
“Questa settimana i miei figli stanno con la madre – ci racconta-ma comunque li vedo tutti i gironi,rispetto a tanti altri padri che conosco, mi sento fortunato, perché io posso stare con loro a settimane alterne. All’inizio del percorso di separazione non era così. I giudici in Italia privilegiano sempre le madri. Per fortuna ora qualcosa sta cambiando”. Non mancano esponenti, anche importanti, che portano avanti questa lotta per il riconoscimento dei loro diritti. Cambia anche lo stile di vita di un uomo. “Oggi i padri, nei momenti in cui stanno con i figli, si trovano a svolgere ruoli che tradizionalmente non erano i loro. Una volta c’era il capofamiglia che era una figura austera e rispettata. Oggi, un padre single, si trova a svolgere una sorta di doppio ruolo. Ma con l’amore che si prova per i propri figli non ci sono difficoltà che tengano”.
Qualcosa cambia quando i figli non ci sono. “Il mio lavoro mi permette di assorbire questa situazione. La settimana in cui non sono con me non vivo la casa, che diventa un contenitore vuoto. Ci torno solo per mangiare e dormire. Ben altra cosa è quando ci sono loro, anche la nostra casa è viva”. Costanzo non è uno di quelli che si piange addosso. Di fronte ad una situazione di difficoltà cerca di trovare gli aspetti positivi, soprattutto pensando a chi vive una situazione ben peggiore. “Ne conosco tanti di padri che possono vedere i figli una volta a settimana. O addirittura di meno. Oppure padri che, per il tipo di lavoro che svolgono, hanno molte più difficoltà”. Anche se fisicamente lontani, c’è da star certi che un pensiero dei suoi figli oggi non mancherà. “E poi abbiamo tutta una settimana per rifarci”.