“La Medoil vuole installare una vera e propria raffineria galleggiante. Quello che non è riuscita a fare a Miglianico, vuole farlo in mare”. Intervenendo nel Consiglio comunale contro i nuovi pozzi di petrolio nel mare antistante Vasto e l’intera Costa dei trabocchi, Anna Suriani mette in guardia dal “rischio per le ricadute ambientali e sulla salute delle persone” di quello che, in base al progetto della compagnia petrolifera inglese Mediterranean Oil and Gas, sarà un centro oli galleggiante con annesso impianto di desolforazione del greggio estratto dal mare e la conseguente immissione nell’aria di 200 tonnellate di fumi nocivi al giorno. L’assessore all’Ambiente precisa che “le competenze dei Comuni sono poche, ma possono rafforzare la volontà popolare”.
“Mi aspetto una mobilitazione immediata da parte degli enti, dalla Regione alla Provicia, ai Comnuni, per attivare il ricorso al Tribunale amministrativo regionale”, afferma Andrea Bischia (Progetto per Vasto). “Mi auguro che la politica tutta, dai futuri parlamentari fino ai Consigli Comunali, faccia il proprio dovere, correggendo il tiro rispetto alla infelice azione che i parlamentari abruzzesi di destra e di sinistra hanno tenuto, approvando in Parlamento questo progetto. Bisogna fermare Ombrina Mare, fermare ogni progetto petrolifero e di sfruttamento selvaggio dell’ambiente naturale”.
La delibera – Ecco il documento approvato stamani all’unanimità dal Consiglio comunale di Vasto:
PRESO ATTO
Che le Commissioni Via e Vas hanno espresso parere positivo alla realizzazione del progetto Ombrina Mare 2 a circa 6 Km dalle coste abruzzesi e che tale provvedimento ha spianato la strada all’approvazione definitiva del progetto;
Che il progetto prevede la realizzazione di un “centro oli galleggiante” per lo stoccaggio e la desolforazione sul posto del greggio estratto dai fondali marini con l’incenerimento di ben 200 tonnellate al giorno di materiale di scarto;
Che esso avrà durata di almeno 24 anni e contempla anche 4-6 pozzi di estrazione di gas che sarà trasferito al campo esistente di Santo Stefano Mare attraverso 12 km di condutture adagiate sui fondali marini o interrate;
CONSIDERATO
Che una tale grave decisione avrebbe ripercussioni inimmaginabili sull’ambiente marino, costiero e persino sulla qualità dell’aria che respiriamo;
Che il progetto Ombrina Mare 2 rischierebbe di mettere definitivamente in ginocchio l’intero sistema turistico abruzzese già pesantemente provato dalla crisi insistente;
Che il progetto Ombrina 2 si appalesa come elemento funzionale all’interno della più ampia Strategia Energetica Nazionale recentemente licenziata dai Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico;
Che parallelamente le modifiche apportate dal Decreto Salva Italia contemplano norme per incentivi e percorsi autorizzatori;
Che esso rischierebbe di vanificare anche il tentativo di rilancio del settore costiero dove si sta formando una Destination Management Company;
Che la sua realizzazione sarebbe antitetica alla vocazione turistica e naturalistica della Costa teatina ed alla tutela delle numerose aree protette e Sic insistenti sul litorale;
Che andrebbe certamente ad aggravare la pesante situazione delle marinerie abruzzesi giàalle prese con lunghi fermi biologici e la moria delle bivalvi;
VISTO
Che sarebbe minimo l’apporto energetico derivante da tali attività estrattive come ampiamente documentato;
Che numerose sono le perplessità circa le metodologie di valutazione della compagnia Medoilgas, i cui dati, peraltro, non sono mai stati messi a disposizione degli studiosi;
Che gravi sarebbero le conseguenze geologiche che potrebbero derivare da tale tipologia di attività in aree come quelle interessate dal progetto Ombrina Mare 2, secondo i report di due stimati studiosi quali il Prof. Francesco Stoppa (Direttore del Dip. Scienze della Terra Università G. d’Annunzio) e il Prof. Francesco Brozetti (Professore associato in Geologia Strutturale dello stesso Dipartimento teatino);
EVIDENZIATO
Che con proprie delibere n. 67 del 20 maggio 2010, n. 69 del 8 luglio 2011 e n. 94 del 18 dicembre 2012 ha già ripetutamente espresso la propria netta contrarietà ai diversi progetti petroliferi che minacciano l’intera costa abruzzese;
Che il 7 dicembre 2012 l’Amministrazione Comunale con prot. n. 47866 ha prodotto osservazione avversa al progetto di coltivazione del giacimento di idrocarburi denominato Ombrina Mare ;
Che la stessa Amministrazione provvedeva attivamente nella difesa del proprio territorio presentando apposito ricorso al TAR Lazio per contrastare il progetto Elsa della società Petroceltic previsto a 24 Km dalla Riserva di Punta Aderci;
Che tale procedimento si concludeva positivamente con sentenza n. 08202/2012 REG. PROV.COLL. depositata il 1 ottobre 2012, che evidenziava tra l’altro il mancato coinvolgimento delle popolazioni locali.
IMPEGNA
L’Amministrazione Comunale a:
1) Sollecitare i parlamentari abruzzesi, i consiglieri regionali e provinciali del territorio per metter in campo iniziative che escludano permanentemente l’insediamento di nuovi impianti petroliferi nel mare abruzzese e, più in generale, in tutto l’Adriatico;
2) Sollecitare i parlamentari abruzzesi ad inserire nel programma del prossimo Governo l’immediata revisione della SEN.
3) Sollecitare la Regione Abruzzo a contrastare il progetto di Ombrina Mare non solo all’interno delle 12 miglia dalla costa ma anche oltre;
4) Coordinarsi con gli altri comuni costieri dell’Abruzzo del Molise e della Puglia e con le relative Regioni e Province allo scopo di promuovere azioni sinergiche finalizzate alla salvaguardia del medio e basso Adriatico;
5) Aderire alla manifestazione prevista per il 14 aprile proponendo anche Vasto come sede per lo svolgimento della stessa;
6) Organizzare un’assemblea cittadina che coinvolga cittadini, associazioni ambientaliste e di categoria, operatori turistici e della pesca.