L’emergenza idrica non è finita. Anche perché l’erogazione delle acque depurate del fiume Trigno non è ancora ricominciata, a distanza di un mese dai comunicati ufficiali con cui Regione, Sasi, Coniv e Comuni annunciavano il via libera alla captazione delle risorse idriche a San Giovanni Lipioni, più a monte rispetto a contrada Pietrafracida dove, in territorio di Lentella, era stato prelevato a novembre un campione contaminato da fenoli. Il 22 gennaio era arrivato lo stop del Sian, servizio d’igiene alimentare e della nutrizione.
“Chiediamo alla Sasi e al Comune e ci dicono che è tutto a posto. Ma qui l’acqua se ne va alle 15.30”, dice un residente della città antica, la zona di Vasto dove molte vecchie abitazioni non hanno l’autoclave o, comunque, non possono avere serbatoi tanto grandi da garantire un’erogazione idrica sufficiente dal primo pomeriggio alla mattina successiva.
“Il problema c’è”, conferma Giuseppe Di Vito, consigliere d’amministrazione della Sasi, la società che gestisce le reti idriche e fognarie in 92 comuni su 104 della provincia di Chieti. “La Coniv, che gestisce il depuratore di San Salvo, non ha ancora iniziato a prelevare l’acqua a San Giovanni Lipioni. Per questo, a distanza di un mese, siamo ancora costretti a effettuare una turnazione tra i quartieri di Vasto per garantire l’erogazione idrica anche a Vasto Marina”. Proprio attraverso ZonaLocale.it, di recente Di Vito ha chiesto, in aperta polemica con la presidenza della Sasi, lavori strutturali per ammodernare una rete idrica che in città fa acqua da tutte le parti (centinaia di riparazioni all’anno) e aumentare il flusso proveniente dallo storico acquedotto del Verde, evitando così di dover comprare l’acqua depurata dal consorzio industriale. E se nelle fabbriche di San Salvo la situazione si è ormai normalizzata, il centro storico di Vasto continua a soffrire quando mancano ancora due mesi e mezzo alla stagione estiva e alla cronica siccità cui i cittadini sono abituati. Ma ieri anche nelle case della riviera era bassissima la pressione con cui l’acqua usciva dai rubinetti. La soluzione del problema è ancora lontana. Mentre le temperature aumentano. L’anticipo della primavera non lascia ben sperare riguardo alle risorse idriche, che potrebbero presto scarseggiare.