Uno degli stereotipi più diffusi un tempo sul rapporto tra uomo e donna era quello che vedeva il marito al lavoro e la moglie in casa a “fare la calzetta”. Al giorno d’oggi, uno degli stereotipi altrettanto diffusi è quello che vuole le donne concentrate su tante altre cose da lasciare in secondo piano la faccende domestiche. Falso il primo e falso il secondo, come ogni tipo di generalizzazione che si rispetti.
Nel 2013 c’è ancora chi sa cucire, rammendare o lavorare a maglia con i “ferri”? Pare proprio di sì. Tradizioni che dalla notte dei tempi si tramandano di madre in figlia, o di nonna in nipote e che ancora oggi resistono. Abbiamo immortalato Alessandra D’Angelo, 12 anni, studentessa della scuola media Rossetti, mentre con pazienza e passione mette in pratica tutto ciò che ha appreso dalla nonna paterna, durante le vacanze estive che ogni anno trascorre con lei a Castelmauro. Così, tra i compiti, un po’ di Facebook e qualche sms con le amiche, Alessandra incrocia i ferri per realizzare originali capi in lana.
Come Alessandra (di cui aspettiamo di vedere i lavori finiti), tante e tante ragazze continuano ad imparare dalle nonne e dalle mamme tecniche antiche e moderne, da custodire e tramandare a loro volta. In fondo, anche (e forse soprattutto) attraverso queste attività, una società conserva la sua storia per sopravvivere al corso dei secoli. Magari poi i prodotti realizzati si mettono in “vetrina” sul web. Cambiano i tempi, ma le tradizioni restano.
Foto – Alessandra alle prese con il lavoro ai ferri
foto di Costanzo D’Angelo – Occhio Magico