“In che lingua dobbiamo dirlo al sindaco? Ormai, è rimasto solo il codice Lis, il linguaggio dei segni. Visto che sul problema sicurezza Lapenna non è un interlocutore affidabile, anzi è sordo non tanto ai nostri appelli, quanto a quelli dei cittadini, ci rivolgiamo a questo punto ai neo parlamentari vastesi Maria Amato e Gianluca Castaldi, i quali possono ora portare nelle aule di Camera e Senato le istanze di rafforzamento degli organici e aumento dei mezzi delle forze dell’ordine di Vasto”.
Dopo l’ennesima ondata di furti e rapine, Marco di Michele Marisi (Fratelli d’Italia) si rivolge direttamente ai parlamentari eletti il 25 febbraio per sollevare nuovamente la questione sicurezza. Nel recente passato “abbiamo attuato diverse iniziative finalizzate a sensibilizzare il sindaco e l’amministrazione comunale verso questo problema. Abbiamo affisso manifesti, distribuito cartoline a commercianti e cittadini per sollecitare Lapenna a intervenire in tre modi: chiedere il rafforzamento di organici e mezzi, realizzare il progetto di videosorveglianza atteso da anni e istituire i volontari per la sicurezza. Tutte proposte respinte dal sindaco, che non ha neanche attuato il protocollo Mille occhi sulla città da lui stesso firmato in Prefettura l’11 ottobre 2012.
Va, inoltre, assicurata, la presenza sul territorio dei vigili, troppo spesso impiegati in ufficio invece che nelle attività di sicurezza.
In che lingua dobbiamo dirlo al sindaco? Ormai, è rimasto solo il codice Lis, il linguaggio dei segni.
Intanto, Simone Lembo, sembra avere uno sdoppiamento della personalità: come direttore di Confesercenti, si augura che l’amministrazione Lapenna installi al più presto la videosorveglianza, mentre nel suo ruolo di consigliere comunale del Partito democratico non l’ho mai visto battersi per questo nell’aula consiliare.
Noi non possiamo sostituirci a chi deve intervenire. Il mandante di furti e rapine – sostiene di Michele Marisi – è anche chi non interviene per fronteggiare il problema criminalità”.