Un anno e quattro mesi. E’ la condanna che ha patteggiato dinanzi al gup del Tribunale di Vasto F.T., il cacciatore 60enne che ha confessato di aver ucciso Gabriele Di Tullio il 30 luglio dello scorso anno.
La difesa aveva chiesto di patteggiare la pena. Una richiesta ritenuta congrua dalla pubblica accusa, rappresentata dal pubblico ministero, Francesco Prete.
Il giudice Laura D’Arcangelo ha riconosciuto l’imputato colpevole di omicidio colposo e lo ha condannato a un anno e quattro mesi, pena sospesa.
“L’ho scambiato per un cinghiale”, ha confessato l’uomo ai carabinieri.
La vicenda – Aveva confessato il 2 agosto scorso, dopo una fuga a Genova dai parenti. Aveva sparato credendo di colpire un cinghiale. Invece, aveva ucciso un uomo. Terrorizzato, era scappato.
Ora il reo confesso, nei cui confronti è scattata la denuncia a piede libero, chiede di patteggiare la pena. Davanti al giudice ammetterà di aver commesso un omicidio colposo F.T., il bracconiere di 60 anni che ha sparato a Gabriele Di Tullio.
Il 30 luglio 2012 il 54enne ex operaio della Sevel di Atessa è stato trovato morto sotto una pianta di olivo nella campagna di famiglia, in contrada San Pietro Sud, a Casalbordino, lungo una stradina interpoderale che si interseca con la statale 16 a circa 500 metri dall’area di servizio Portobello.
E’ morto per dissanguamento, ucciso da una fucilata. Questo il responso dell’autopsia eseguita nell’obitorio dell’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto dal medico legale della Asl, Pietro Falco. Quel pallettone che ha trapassato il corpo di Gabriele, entrando dal gluteo e uscendo dall’inguine, è partito dal fucile del 60enne reo confesso. L’uomo forse ha scambiato Di Tullio per un cinghiale e ha sparato quando ha sentito il fruscio tra le piante di granturco.
Terrorizzato dalla tragedia che aveva provocato e in preda al panico, F.T. è fuggito dal luogo del delitto ed è andato a Genova da alcuni parenti. Ma il 2 agosto è tornato a Casalbordino per costituirsi presso la caserma dei carabinieri. Nei suoi confronti è scattata la denuncia a piede libero.