Il mondo della scuola pubblica non se la passa certamente bene. Dopo gli studenti che hanno manifestato contro la legge Aprea, i docenti che sono in “sciopero bianco” e hanno annullato ogni altra attività non prevista dal contratto, ora sono i genitori ad essere sul piede di guerra. Al centro della disputa le tasse scolastiche per le scuole superiori. O meglio il contributo volontario, che poi tanto volontario sembra non essere.
Una questione affrontata in diverse parti d’Italia, finita anche in un servizio delle Iene. La questione sembrerebbe molto semplice, ma così non è. L’obbligo scolastico in Italia è fino alla terza classe della scuola secondaria (terzo superiore). E, come indicato a chiare lettere da una circolare ministeriale del 16 gennaio scorso (clicca qui), le tasse vanno pagate solo per gli anni non obbligatori, quindi al quarto e quinto superiore. Le uniche voci di spesa per cui le famiglie sono tenute a rimborsare la scuola sono quelle legate all’assicurazione, al libretto per le assenze e, ovviamente, le gite scolastiche.
Per tutti gli altri c’è la possibilità di versare un contributo volontario a favore della scuola. Azione assolutamente meritoria, viste la drammatica situazione degli istituti scolastici del nostro Paese, in cui spesso mancano persino i fogli per fare le fotocopie. Ma è sempre qualcosa di volontario. Però molte scuole di Vasto, hanno consegnato agli studenti dei bollettini con indicate le cifre precise da versare. E molte famiglie hanno pagato, ricevendo diversi solleciti per invitare a farlo celermente. Salvo poi scoprire che quel tipo di contributo era volontario e non dovuto obbligatoriamente. Ed ecco che, infuriati, hanno intrapreso la via della protesta.
Ieri un gruppo di famiglie che non ha chiesto di non pubblicare i nomi, ha inviato alla nostra redazione questo fax, dove viene spiegata la situazione e vengono formulate alcune richieste.
La circolare del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca – Dipartimento per l’Istruzione – Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e per l’Autonomia Scolastica – Ufficio Sesto, con nota prot. n.236 del 16.01.2013 ha precisato che la C.M. n.2 del 4.1.2006 e con la C.M. n.13 del 30.01.2007 l’esonero al pagamento delle tasse scolastiche è stato esteso anche agli studenti che si iscrivono al primo, secondo e terzo anno dei corsi di studio degli Istituti di Istruzione secondaria di secondo grado e che tale esonero resta confermato anche per l’anno scolastico 2013/2014, risultando immutato il regime di adempimento dell’obbligo di frequenza.
Malgrado quando su descritto, molte famiglie vastesi in questi giorni stanno ricevendo dalle scuole dei bollettini per l’iscrizione all’anno scolastico 2013/2014, con importi che partono dai 70 euro in su, dicendo di portare la ricevuta del bollettino insieme al modulo di iscrizione entro una data specificata.
Tutto ciò è assurdo e illegittimo. Qualche Dirigente scolastico si sta giustificando dicendo che il contributo è volontario, ma comunque i conti non tornano in quanto le famiglie non sono state messe al corrente di questa circolare e sono stati inviati bollettini con precisi importi, pertanto seppur si trattava di contributo volontario gli importi non si decidono, ma ognuno versa secondo le proprie disponibilità o per lo meno far versare importi meno onerosi.
Alla luce di tutto ciò si chiede a tutti i dirigenti scolastici di far chiarezza sull’argomento, alle autorità competenti di aprire un’inchiesta, a qualche associazione di consumatori o avvocati di indicare il metodo per chiedere la restituzione di quanto versato.
Le Famiglie Arrabbiate
Questioni che meritano chiarezza. Se i contributi sono volontari perchè sono stati fatti passare come obbligatori? E per di più indicando le cifre da versare?