Sono giunte a una svolta le indagini sull’omicidio di Michela Strever, la 73enne assassinata il 14 dicembre a Vasto, nella sua casa di via Villa de Nardis. Accusato di omicidio e arrestato un cittadino marocchino di nome Hamid Maathaoui, nato nel 1977, fermato a Barletta. Dal 2007 fino al giorno del delitto ha vissuto a Vasto. Ha dei precedenti penali nel campo dei reati contro il patrimonio. Non ha problemi di tossicodipendenza.
L’uomo, che conosceva già la vittima e che attualmente si trova nel carcere di Trani, nel corso dell’interrogatorio ha confessato. Nell’abitazione dove era avvenuto il delitto era stata trovata una sua traccia di dna. Il suo nome era scritto su un’agenda che è stata ritrovata in casa di Michela Strever, per la quale aveva fatto alcuni lavori. Le indagini andranno comunque avanti, come confermato dal procuratore capo Francesco Prete e dal sostituto Ciani. Il marocchino aveva anche un ordine di espulsione a suo carico, era residente a Vasto dal 2007 ed era già noto da tempo alle forze del’ordine.
E’ stato il sostituto procuratore Ciani a descrivere la vicenda nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina alle 12.00 nell’aula magna della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vasto. Presenti anche il procuratore capo Francesco Prete, insieme al capitano dei Carabinieri della Compagnia di Vasto Giancarlo Vitiello e il colonnello Ronzo.
L’omicidio. In via Villa de Nardis il 19 dicembre una donna di 73 anni, Michela Strever, è stata legata e assassinata per asfissia provocata da pezzi di carta che le hanno riempito il cavo orale e impedito di respirare, come accertato dall’autopsia eseguita il 20 dicembre dall’anatomopatologo Pietro Falco.
Fin dall’inizio, le indagini svolte dai carabinieri della Compagnia di Vasto, agli ordini del capitano Giancarlo Vitiello, e coordinate dal sostituto procuratore Giancarlo Ciani, avevano seguito due filoni, non solo quello della rapina. Le circostanze dell’omicidio, avvenuto tra le 8 e le 9 del mattino, orario insolito per l’entrata in azione di un rapinatore, avevano indirizzato, insieme a qualche altro particolare, gli inquirenti anche sulla pista familiare.
Rimane formalmente indagato Antonio Strever, fratello della donna che ha scoperto il cadavere nell’abitazione e ha chiamato i carabinieri. La sua casa era stata perquisita, lui interrogato due volte si è sempre proclamato innocente. Verifiche anche sul patrimonio della donna e, in particolare, sull’esistenza di proprietà condivise con l’indagato. Pare infatti che la vittima fosse anche cointestataria con i congiunti di altri beni, tra cui una casa a Vasto Marina.
Gli uomini del Ris di Roma nelle analisi di laboratorio hanno cercato di risalire al dna dell’omicida. Sangue, sudore, tracce biologiche che potessero imprimere una svolta all’inchiesta coordinata dalla Procura di Vasto. A occuparsi dei rilievi sulla scena del crimine sono stati gli stessi militari che avevano compiuto i rilievi pochi giorni prima nel delitto di Pistoia, dove è morta strangolata una donna di Montecatini, Beatrice Ballerini.