“In questo postaccio non metterò mai più piede”. E’ rabbiosa la reazione di Lucio Achille Gaspari al risultato delle elezioni. Il figlio dell’ex ministro e leader della Democrazia cristiana abruzzese, Remo Gaspari, morto a 90 anni nell’estate 2011, si era candidato al Senato con Centro democratico, il neonato partito di centrosinistra fondato da Bruno Tabacci e dall’ex Idv Massimo Donadi.
Dopo il no di Casini, che gli aveva chiuso le porte delle liste elettorali Udc, Gaspari aveva aderito a Cd, che sostiene Pier Luigi Bersani. In campagna elettorale, il chirurgo e professore universitario aveva tenuto appuntamenti politici e incontri pubblici. Sperava di essere eletto.
Ma dalle urne è venuta fuori una doccia fredda, non solo per la deludente percentuale del centrosinistra in Abruzzo (terzo dietro Grillo e Berlusconi), ma anche per l’anemico risultato di Centro democratico, che ha raccolto solo lo 0,8%. Troppo poco per eleggere un senatore. Solo a Gissi, il suo paese d’origine, Gaspari ha raggranellato un buon 18.9%.
E allora si è sfogato su Twitter: “Un monumento a ricordo dell’opera di Remo Gaspari lo hanno eretto in Lombardia non in Abruzzo! In questo postaccio non ci metterò più piede”. Più che un cinguettio, è un ruggito rabbioso.