Non conosciamo la dott.ssa Marilena Mariani, la Sua competenza professionale o i Suoi interessi, saranno certamente ottimi, ma adesso sappiamo su di Lei due cose, una certa ed un’altra incerta.
L’informazione ci viene dal Suo comunicato stampa del 19 u.s. “Chiarimenti di Confindustria sulle emissioni irritanti a Punta Penna”.
La certa – Abbiamo capito che ha scarsa dimestichezza con il regime dei venti. Infatti, nella comunicazione fatta agli Enti, non certo alla stampa, il Direttore Tecnico CONIV, segnalava il ripresentarsi di “…emissioni irritanti provenienti dall’area industriale di Vasto Punta Penna, con venti insistenti da NW (320° -360°)”.
Ora, senza scomodare Capitani di lungo corso, si sa che “il vento viene, la corrente va” e, quindi, un vento che viene da NordOvest (NW) (anche se in presenza di direzione 320° -360° probabilmente la dizione corretta sarebbe stata NW-N) potrà interessare solo luoghi ubicati a SudEst (SE) (nella fattispecie 140° -180°, cioè SE-S). Poiché non crediamo che tutta quella “moltitudine” di personalità pubbliche e private richiamate nel comunicato, in attesa dell’arrivo di una piccola nave portacontainer, stazionasse presso il depuratore, ma “manifestasse” felice in area portuale o presso la sede della Capitaneria o all’interno del Ristorante “Ferri”, appare oltremodo verosimile che non potesse avvertire nulla, in quanto posizionata a E-NE, delle pericolose emissioni irritanti. Insomma, per farla capire meglio a Lei ed agli altri che leggeranno: i venti da Maestrale o Tramontana sono percepiti da chi è posto a Scirocco o Ostro, non già a Levante o Greco, posizione stimabile per tutta la folla da Lei elencata.
Ci scusi per la tediosa “lezione” sulla Rosa dei venti e ci permetta un inciso ed una domanda.
Inciso: a Lei non disturba rilevare quanta contestuale e ben remunerata presenza pubblica per plaudire ad una attività privata sperimentale e, contemporaneamente, prendere atto di un enorme vuoto istituzionale per verificare, controllare ed indagare sulle cause dei disturbi di salute accusati da tanto tempo dai lavoratori, sui cattivi odori avvertiti dai cittadini e sull’assenza di notizie sulla qualità dell’aria nonché sulle emissioni aziendali?
Domanda: ma tutte quelle persone quanti fumi hanno visto quel giorno uscire dalle ciminiere? Uno, due…nessuno?
L’incerta – Nella nota viene, in qualche modo, suggerita una ipotesi investigativa: andare a verificare l’eventuale possibile coinvolgimento dello stesso depuratore nel manifestarsi del fenomeno perché “…purtroppo l’attività all’interno del depuratore è legata a sversamenti di varia natura e vario genere.” Bene, leggere questo in un comunicato di Confindustria fa specie, comunque sarebbe curioso apprendere, per le maestranze del depuratore, che da tempo si lamentano di problemi da loro stessi generati e, contemporaneamente, prendere atto che le visite ASL e i routinari controlli mensili effettuati dall’ARTA da diversi anni nulla hanno mai evidenziato a riguardo. Insomma, potrebbe essere colpevole proprio l’unico insediamento produttivo monitorato continuamente e scelto nel 2006 quale sito ove posizionare il Mezzo Mobile dell’ARTA per cercare di appurare le cause del fenomeno.
Francamente, questa suggestiva ipotesi da Lei formulata sul depuratore consortile, così definito in quanto accoglie anche gli scarichi delle industrie, come potenziale veicolatore di “…sversamenti di varia natura e vario genere”, non sembra affatto verosimile e, se fosse, banalmente non dimostrabile.
Da ultimo, restiamo interdetti nel leggere che un Comunicato stampa di un così prestigioso sodalizio di industriali, quale Confindustria, includa richiami di una inchiesta di fuori regione, la cui conclusione giudiziaria è di là da venire e che nulla ha a che vedere con il problema in questione.
Non abbiamo capito il senso di tale frase: denigratorio? Speriamo di no. Invito al silenzio? Ci chiediamo il perché.
Da cittadini Le chiediamo: ma un Dirigente, quindi un Responsabile dei propri collaboratori, che viene direttamente interessato da lavoratori posti sotto la sua responsabilità riguardo un grave problema di salute, a seguito di una ipotizzabile contaminazione atmosferica, non deve forse informare le autorità competenti per opportuna conoscenza e per gli accertamenti di competenza?
Pertanto, ci sentiamo di esprimere sincero apprezzamento per il comportamento del Direttore CONIV, che a tutela e garanzia propria e delle maestranze ha attivato normali ed obbligatorie procedure di comunicazione. Auguriamo una concreta presa di posizione di CONIV e COASIV, idonea a garantire tranquillità lavorativa ai propri dipendenti.
Infine, non si comprende il perché dell’omesso acquisto o ritardo di Confindustria nel dotare Punta Penna, come promesso, della Centralina di controllo della Qualità dell’Aria. Solo perché qualcuno, non si dice chi, ha criticato? Se così fosse, stiamo tranquilli che a Punta Penna non si farà nulla, viste le innumerevoli critiche in atto.
Allora, per cortesia e, se possibile, per collaborare, ci faccia sapere, dopo oltre un anno di dichiarazioni di buone intenzioni, quale budget è stato deciso di impegnare, quale studio scientifico è stato effettuato per stabilire il luogo adatto per il posizionamento, quali e quanti preventivi sono stati richiesti, quale tipologia di Centralina si pensa di acquistare, quanti e quali sono i parametri che si vogliono ricercare, chi gestirà i dati che verranno acquisiti.
Si resta in attesa di cortese risposta.
Il Comitato Cittadino per la Tutela del Territorio
Il portavoce: Ing. Lorenzo Luciano