L’approvazione da parte del Ministero dello Sviluppo economico del progetto Ombrina Mare 2 ha scatenato le reazioni di chi è contrario alla presenza di attività di quel tipo di fronte alla costa teatina.
E’ don Carmine Miccoli, coordinatore dell’ufficio di pastorale sociale della Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana, a ribadire la posizione dei vescovi. “Gli arcivescovi e vescovi della CEAM hanno presentato in due occasioni comunicati per esortare tutti alla custodia del Creato e ad uno sviluppo sostenibile, partecipato democraticamente e nell’interesse del bene comune e non solo di una parte del Paese. Auspico ancora che la politica tutta, dai futuri parlamentari fino ai Consigli Comunali, e coloro che hanno a cuore il bene comune s’impegnino a difendere questa meravigliosa terra che è la Costa Teatina con tutti gli uomini e le donne che vi abitano.
Fermate Ombrina Mare, fermate ogni progetto petrolifero e di sfruttamento selvaggio dell’ambiente naturale; difendete il Creato, ponete la sua salvaguardia al centro di una politica che sia perseguimento del bene comune, rifuggite da interessi particolari ed egoistici, che possono compromettere il benessere di tutti e la capacità di futuro delle giovani generazioni. Ai credenti, in particolare, si impone il dovere di tutelare ad ogni costo il valore della vita, la dignità della persona in tutte le sue dimensioni, la promozione della giustizia e della pace, in nome del Vangelo e per il bene del mondo intero“.
Anche Confcommercio Chieti esprime a chiare lettere il suo no, chiedendo un “incontro urgente, allargato alla Regione, ai Comuni coinvolti e alle associazioni interessate, per contrastare il progetto “Ombrina Mare” presentato dalla ditta inglese “Mediterranea Oil and Gas” (MOG) e che, proprio nelle scorse ore, ha ricevuto il via libera dal Governo. L’iniziativa prevede la realizzazione di una piattaforma petrolifera in mare, di fronte alle coste dei Comuni di Ortona, San Vito, Rocca San Giovanni, Fossacesia e Torino di Sangro.
“Parliamo di un vero e proprio centro oli galleggiante- afferma Angelo Allegrino, presidente provinciale- per la desolforazione sul posto del greggio estratto dai fondali marini con l’incenerimento di ben 200 tonnellate al giorno di materiale di scarto. Il progetto aveva avuto un preavviso di rigetto nel 2010, in sede di Valutazione di impatto ambientale (Via), dal Ministero dell’Ambiente, a causa degli impatti che avrebbe comportato ai residenti, al turismo, alla pesca e alle varie zone protette situate lungo la nostra costa. E invece, adesso, il progetto ha ricevuto incredibilmente il parere positivo di Via e Vas. E’ assurdo. Invitiamo le autorità, le associazioni portatrici di interesse e i Comuni- conclude Allegrino- a fare fronte comune per tutelare le bellezze paesaggistiche e naturali del nostro territorio.”