Meno due alle elezioni politiche. In questa marcia di avvicinamento all’importante consultazione che dovrà dare un nuovo governo al Paese abbiamo voluto ascoltare la voce di due ragazzi vastesi che, per la prima volta, andranno a votare. Un momento importante che, come per tantissimi altri ragazzi italiani, li farà entrare a pieno diritto tra i cittadini “atttivi”, chiamati attraverso le loro scelte a decidere a chi affidare la guida dell’Italia.
Eugenia Lombardi, 19 anni, studentessa del Liceo Classico. Quello di domenica e lunedì sarà per lei il primo appuntamento elettorale.
Andrai a votare?
Sì, andrò a votare. Anche se ho già partecipato alle primarie. Però per le politiche non ancora decido quale sarà la mia preferenza.
In questi anni avvertivi il desiderio di andare a votare?
Devo dire che prima avevo questo desiderio molto più di quanto non lo avverta ora. La situazione politica attuale è abbastanza difficile e immagino che molti giovani chiamati ad andare a votare per la prima volta non lo faranno. Questo sicuramente non mi fa piacere.
Tu perchè sei così convinta di andare?
Perchè, secondo la nostra Costituzione, votare oltre che un diritto è un dovere. Dal 1919 c’è il suffragio universale maschile, dal 1946 quello femminile. Questo diritto non esiste da neanche 100 anni, ci sono persone che si sono battute per averlo e non è giusto che noi non andiamo a votare.
Però quello che potrai fare è solo mettere una croce su un simbolo. Non sceglierai un candidato per cui votare.
Purtroppo oggi non ci sono alternative. Non sono d’accordo con chi dice: “non mi piace la legge elettorale quindi non vado a votare”. Come dicevo prima, votare è un dovere e, per quanto possa essere non conveniente andare a votare, bisogna andare. Si può anche andare al seggio e far mettere a verbale che non si intende esprimere il voto. Ma una partecipazione deve esserci.
Giovani e politica. Negli scorsi mesi avete manifestato in più occasioni per esprimere le vostre idee. Può essere un modo per interessarsi alla vita civica?
Attraverso ragazzi più grandi che coinvolgono ragazzi più piccoli si può costruire qualcosa. Anche nelle manifestazioni dello scorso anno, noi del quinto ci siamo resi conto che i ragazzi più giovani hanno voglia di partecipazione. Trovo che i giovani e la politica siano un’ottima accoppiata.
Con i tuoi coetanei hai parlato di queste elezioni?
Si. E nonostante io conosca molte persone che hanno pareri diversi dal mio è bello parlare con i miei coetanei. Sono convinta che la politica faccia parte della vita delle persone. Quindi parlarne, imparare a confrontarsi, senza necessariamente voler convincere l’interlocutore delle proprie tesi, non può farci che bene.
Se, una volta che avrai scelto per chi votare, il tuo partito non risulterà vincente come la prenderai?
Per come la vedo io sicuramente la scelta che farò non sarà vincente. Però sarò contenta di fare la scelta giusta, la migliore.
Immagina di poter chiedere 3 cose al futuro presidente del Consiglio.
La prima è senz’altro una riforma della scuola pubblica, perchè ora è ridotta proprio male. L’ho vissuto in prima persona con accorpamenti e tante carenze, anche a livello pratico. Nella mia scuola mancano tantissime cose, anche i fogli di carta, e questo non va. La seconda cosa è di smetterla di fare tagli ai fondi per la scuola pubblica. La terza è quella di creare nuovi posti di lavoro per i giovani.