Lo stipendio non verrà tagliato solo alla polizia municipale, ma anche agli operai del Comune di Vasto.
Lo rivela il Diccap-Sulpm, il sindacato dei vigili urbani: “La mannaia degli ingiusti tagli salariali non solo la si vuole abbattere contro i lavoratori della polizia municipale, ma anche contro gli operai del Comune, allorquando si prevede una norma che impedisce il cumulo delle indennità di rischio e di disagio che gli operai hanno sempre percepito congiuntamente”, scrive in un comunicato sindacale il tenente Luigi La Verghetta, segretario regionale aggiunto del Diccap, che torna a puntare il dito contro i sindacati confederali: “E, cosa ancora più ingiusta e paradossale, nello stesso contratto decentrato integrativo i tagli non riguardano assolutamente le categorie superiori, alle quali, guardacaso, appartengono molti dei rappresentanti sindacali delle sigle Cgil e Cisl, che contestano l’operato del Diccap”.
E’ ancora battaglia tra i sindacati dei dipendenti municipali. In queste settimane è in corso la trattativa con l’amministrazione comunale sul rinnovo del contratto decentrato di lavoro.
Il documento – Questo il testo del comunicato firmato da La Verghetta:
1. La organizzazione sindacale Diccap, in data 15.2.2013, non ha affatto abbandonato la seduta di contrattazione, come falsamente affermato dagli altri soggetti sindacali che hanno emanato il comunicato del 20.2.2013. Invero la organizzazione sindacale Diccap ha soltanto chiesto la verifica della corretta composizione della delegazione trattante di Parte Pubblica, rilevando la mancanza della maggioranza dei Dirigenti del Comune di Vasto, che rappresentano l’Ente e che pertanto sono la controparte dei Sindacati. Dunque, in assenza della controparte, i Sindacati non potevano proseguire la trattativa. Quindi si respinge ogni tentativo di rovesciare la realtà dei fatti parlando di “abbandono” della trattativa. Peraltro è il caso di ricordare che in precedenza anche gli altri Sindacati, così come pure il Presidente della Delegazione Trattante, dott.ssa Rosa Piazza, hanno sempre lamentato l’assenza dei Dirigenti al tavolo delle trattative.
2. Relativamente all’affermazione fatta dagli altri soggetti sindacali, secondo cui un mancato proseguimento della trattativa porterebbe alla “sospensione” delle erogazioni di tutte le indennità accessorie dei dipendenti dell’Ente, se ne evidenzia la totale infondatezza sul piano logico e giuridico, atteso che la legge prevede che ad effettive prestazioni di lavoro debba necessariamente corrispondere l’erogazione degli specifici compensi, anche in virtù del ben noto istituto della prorogatio. Pertanto, anche nelle more della trattativa non potrebbe mai essere legittimata alcuna “sospensione” delle indennità, come distortamente paventato.
3. In merito all’indennità di rischio della Polizia Municipale si ribadisce che l’art. 37 del contratto collettivo nazionale di lavoro 14.9.2000 stabilisce inequivocabilmente che “sono comunque assicurate le condizioni di rischio già riconosciute presso l’ente”, come è per l’appunto il caso della Polizia Municipale che già in precedenza era stata riconosciuta presso l’ente Comune di Vasto come attività lavorativa a rischio. Pertanto, relativamente all’indennità di rischio, il contratto decentrato integrativo di livello locale non può prevedere disposizioni in contrasto con una norma di rango superiore contenuta nel contratto collettivo nazionale di lavoro.
4. Si respinge, inoltre, la distorta ed errata interpretazione, secondo cui al personale dell’area di vigilanza non competerebbe l’indennità di rischio poiché i rischi derivanti dall’attività lavorativa sarebbero già risarciti con l’indennità di vigilanza. Infatti l’art. 37 del contratto collettivo nazionale di lavoro 6.7.1995 dispone che l’indennità di vigilanza è dovuta soltanto per lo svolgimento delle funzioni di cui all’art. 5 della Legge n. 65/1986 e cioè per lo svolgimento delle “funzioni di Polizia Stradale”, delle “funzioni di Polizia Giudiziaria” e della “funzioni ausiliarie di Pubblica Sicurezza”, che, com’è noto sono di principale spettanza delle Forze di Polizia dello Stato, e proprio per questo vengono indennizzate allorquando esse siano svolte da un diverso organo di Polizia Locale. Dunque l’indennità di vigilanza non ha assolutamente nulla a che vedere con la diversa indennità di rischio, essendo queste due indennità tenute ben distinte nel contratto collettivo nazionale di lavoro. Invero, se il contratto collettivo avesse voluto escludere la Polizia Municipale dalla indennità di rischio lo avrebbe stabilito chiaramente, ma così non è mai stato.
5. E’ del tutto priva di fondamento e di senso logico l’affermazione fatta dalle altre sigle sindacali nel comunicato del 20.2.2013, laddove affermano che “in alcuni Comuni l’Amministrazione ha unilateralmente chiuso il contratto decentrato perché la normativa nazionale glielo consente”, in quanto la contrattazione, per definizione è la conclusione di un accordo tra le parti, e non un atto unilaterale di imperio. Se la legge avesse voluto, allora, non avrebbe previsto alcuna contrattazione, ma solo il potere di emanare un Regolamento da parte dell’Amministrazione. Invero qualora l’Amministrazione procedesse unilateralmente su materie demandate alla contrattazione tra le parti sarebbe perseguibile davanti all’Autorità Giudiziaria per chiara condotta antisindacale, e sorprende il fatto che degli importanti sindacati dimentichino queste basilari regole.
In conclusione il Diccap. respinge qualsiasi falsa accusa di “ostruzionismo” e di “opportunismo” che gli venga mossa al solo scopo di distorcere la realtà dei fatti. L’azione del Diccap è invece finalizzata a ripristinare il rispetto di tutte le norme di rango superiore stabilite dai contratti collettivi, contro qualsiasi interpretazione restrittiva che si cerchi di inserire forzatamente ed ingiustamente nel contratto decentrato integrativo in sede locale a solo danno delle categorie di lavoratori più deboli. Infatti la mannaia degli ingiusti tagli salariali non solo la si vuole abbattere contro i lavoratori della polizia municipale, ma anche contro gli Operai del Comune, allorquando si prevede una norma che impedisce il cumulo delle indennità di rischio e di disagio che gli Operai hanno sempre percepito congiuntamente. E, cosa ancora più ingiusta e paradossale, nello stesso contratto decentrato integrativo i tagli non riguardano assolutamente le categorie superiori, alle quali, guardacaso, appartengono molti dei rappresentanti sindacali delle sigle Cgil e Cisl, che contestano l’operato del Diccap il quale, invece, si sta dimostrando come l’unico sindacato a difesa delle categorie di lavoratori più deboli del Comune come, per esempio, gli operai e non solo gli operatori di polizia municipale.