La Asl azzera l’orario straordinario maturato dai dipendenti e scoppia la protesta dei lavoratori della sanità pubblica. Minaccia di adire alle vie legali l’Usb, unione sindacale di base del pubblico impiego.
“Con l’entrata in vigore del nuovo regolamento sull’orario di lavoro sono sorti numerosi problemi legati al funzionamento ed alla gestione pratica dello stesso che continua a risentire di una rigidità d’impianto complessiva”, scrivono Mario Frittelli ed Emilio Meo nella diffida indirizzata al manager dell’azienda sanitaria, Francesco Zavattaro.
“Un sistema cosi rigido difficilmente si addice ad un’azienda sanitaria complessa come la Asl Lanciano-Vasto-Chieti che ovviamente deve avere un’organizzazione maggiormente flessibile per meglio rispondere alle esigenze del cittadino-utente.
L’aspetto più inaccettabile di questo provvedimento rimane comunque il congelamento dell’orario a credito maturato dal dipendente che si è tramutato, di fatto, in un azzeramento dell’orario straordinario maturato.
Appare opportuno ricordare che l’orario in parola i lavoratori l’hanno maturato perché obbligati a fare i doppi turni saltando i dovuti riposi, spesso richiamati anche dalle ferie.
Come dire oltre al danno la beffa, lavoro straordinario effettuato non pagato, ne’ recuperato semplicemente azzerato non si sa per quale motivo.
Il problema sopracitato va ad aggiungersi a quelli più volte sollevati nel corso degli incontri con l’azienda che riguardano la non applicazione del contratto siglato che prevede, tra gli altri, il riconoscimento dei 15 minuti quali lavoro straordinario ai turnisti che operano li dove è necessario il passaggio delle consegne da un turno all’altro
L’Usb ha più volte sollecitato la soluzione del problema che riguarda maggiormente i dipendenti del comparto della ex Asl Lanciano-Vasto, ricevendo come risposta generiche assicurazioni che dopo oltre un anno sono rimaste tali.
Per quanto sopra si chiede, a tutela dei propri iscritti, il ripristino dell’orario a credito maturato alla data del 31 dicembre 2011 entro e non oltre il mese di marzo 2013, l’applicazione immediata dell’accordo decentrato siglato nel luglio 2011. In caso contrario – avvertono Frittelli e Meo – questa organizzazione sindacale si vedrà, suo malgrado, costretta ad adire le vie legali per la soluzione del problema”.