Dopo l’addio di Massimo Marconato alla Vastese sembrava essere molto vicino ad un ritorno tra i pali Andrea Garibaldi, portiere che aveva iniziato la stagione in biancorosso, per poi essere inserito a dicembre nella lista di svincolo. Le parti non hanno trovato l’accordo e il diretto interessato, interviene per fare alcune precisazioni sul suo mancato ingaggio.
Voglio precisare che giovedì 7 febbraio sono stato convocato dal mister Nicola Di Santo all’Aragona, per discutere di un mio probabile ritorno, non mi ha contattato nessun dirigente. Nell’occasione ho espresso la mia volontà di tornare, di mettermi a disposizione dello staff tecnico e di iniziare di nuovo l’avventura nella Vastese Calcio con grandissime motivazioni e voglia di vincere il campionato. Il mister Di Santo e il mister Michele Stivaletta dopo la chiacchierata mi hanno chiesto se avevo con me la borsa per fare il primo allenamento. Ho detto che ritenevo che sarebbe stato corretto parlare anche con la società visto che nessuno di loro si era fatto sentire.
Poco dopo sono arrivati al campo prima Luigi Salvatorelli e poi Giorgio Di Domenico. Chiusi nello spogliatoio ho detto che non portavo rancore per quello che era successo a dicembre, quando mi hanno svincolato lunedì mattina, dopo che il giorno prima, quando c’era la partita con la Val di Sangro, mi avevano promesso che sarei rimasto al 100%. Ho detto che sarei stato feliccisimo di poter dare ancora il mio contributo perchè per me importa solo il bene della squadra. Lì nello spogliatoio ho lasciato la parte migliore di quest’avventura: i compagni di squadra. Quindi nessun rancore anzi grandi motivazioni ed ero contentissimo di poter avere una nuova chance e finire il lavoro iniziato ad agosto.
Punto importante: a livello di rimborso ho chiesto la stessa cifra di quello che prendevo fino a dicembre, neanche un euro in più e nessun premio vittoria campionato, nessuna richiesta per l’anno prossimo, niente di niente, solo la conferma di quanto percepissi già con il precedente accordo. Mi è stato risposto che dovevano riunire il direttivo societario e decidere sul da farsi.
A quel punto sono rimasto basito. Riepilogando: mi chiamano loro, il mister vuole aggregarmi subito con la squadra e mettermi a disposizione subito per la partita con il Tre Ville, alla società non faccio nessuna pretesa economica, di garanzie, di assegni, niente di niente e poi sono loro che devono decidere se posso tornare o no. Tutti possono trarre le conclusioni che vogliono, ma la realtà è sotto gli occhi di tutti. Il presente lo conoscete meglio di me.
Questa mia lettera-sfogo vuole essere solo ed esclusivamente uno strumento per far conoscere a chi legge le cronache sportive come sono andate realmente le cose. Non sono mai stato un mercenario e non lo sarò mai, il calcio per me è passione, gioia e divertimento da sempre, non ci sono doppi fini e nemmeno scopi personali. Se avessi voluto speculare lo avrei potuto fare in mille modi, magari abbandonadoli dopo l’infortunio di Massimo Marconato o chiededo cifre molto alte dopo i loro comportamenti o in tanti altri modi ed episodi che si sono susseguiti nel corso dell’anno.
Esco a testa alta, come sempre, perchè penso che il calcio prima o poi finisca per tutti, ma il valore degli uomini resta.
Ciao Andrea,
sempre forza Vastese