Il problema dell’acqua inquinata del Fiume Trigno e dello stop alla potabilizzazione è il risultato della “mancata trasparenza di tutti gli organi preposti e che i rappresentanti dei lavoratori condannano con fermezza”. Lo affermano i rappresentanti per la sicurezza e l’ambiente dei lavoratori della zona industriale di San Salvo.
“Riteniamo – scrivono i sindacalisti in un comunicato congiunto – sia inammissibile che un problema di una gravità inaudita, creatosi da un campione di acqua prelevato dal fiume Trigno il 13 novembre 2012 e ritenuto non corrispondente alle pratiche di igiene personale, sia stato portato a conoscenza alla pubblica opinione con due mesi di ritardo.
Gli Rlsa denunciano inoltre la situazione di stallo di questa area industriale poiché da più tempo, aziende e lavoratori, sono abbandonati a se stessi. Oltre alla crisi idrica, evidenziamo un peggioramento della distribuzione energetica con continui cali di tensione che non fanno altro che provocare danni a impianti e disagi ai lavoratori.
Infine riteniamo opportuno che come Rlsa siamo coinvolti, come parte attiva, nei vari tavoli che gli organi competenti metteranno in piedi nei prossimi incontri”.