Sono monitorati attraverso i controlli satellitari. I loro spostamenti e gli sconfinamenti nel mare di Vasto ora sono noti agli investigatori: “Abbiamo già acquisito la documentazione”, spiega il tenente di vascello Giuliano D’Urso, comandante della Guardia costiera di Vasto. E’ scattata l’inchiesta dei militari dopo la denuncia presentata dagli operatori della piccola pesca di Vasto Marina, che hanno individuato le barche pirata e le hanno segnalate con tanto di nome all’autorità marittima.
I pirati del mare – Dal 2006 a oggi è accaduto molto spesso: i pescherecci provenienti da altri porti sconfinano entro il limite delle tre miglia riservato alla marineria locale e fanno razzia di tutto quello trovano: triglie, merluzzi, panocchie, scampi, gamberi, seppie e calamari finiscono impigliati nelle cosiddette reti volanti, i cui lembi vengono tesi da due imbarcazioni che avanzano parallelamente, spingendosi il più possibile sottocosta. Con l’effetto di distruggere le reti della pesca locale e, spesso, anche i fondali marini.
Le indagini – Contro i predoni del mare, l’Ufficio circondariale marittimo di Punta Penna ha aperto un’inchiesta per risalire ai responsabili. Indagini a tappeto su tre fronti: “Controlli satellitari col sistema Blu Box“, che permette di ricostruire le rotte delle imbarcazioni, “uscite notturne insieme ad altre forze di polizia” per cercare di scoprire in flagranza i pirati e metterli di fronte all’evidenza delle loro violazioni, “e poi i controlli allo sbarco del pescato alle Capitanerie di Ortona e Termoli”, racconta D’Urso. Gli operatori della piccola pesca di Vasto Marina hanno visto e scritto nella denuncia i nomi dei pescherecci di frodo.
Le sanzioni – Chi pesca entro le tre miglia viene punito con una multa da 4mila euro, il sequestro dell’attrezzatura e la sanzione dei punti: ad ogni infrazione commessa, la Guardia costiera attribuisce dei punti alla licenza di pesca e al titolo professionale del comandante dell’imbarcazione. Raggiunto un determinato limite previsto dalla legge, l’armatore e il capitano vengono sospesi: questo significa che i pescherecci devono rimanere fermi fino a quando i due responsabili dell’azione illecita non hanno scontato la pena.