Chiede di poter ricominciare a lavorare P.R., il 53enne impiegato delle Poste accusato di aver rubato 15mila euro dalla cassaforte della sede centrale di Vasto, in via Giulio Cesare. Finito agli arresti domiciliari l’11 ottobre, nel corso di un’inchiesta iniziata a fine agosto e condotta dal procuratore, Francesco Prete, e dai carabinieri di Vasto, l’uomo è tornato libero il 22 dicembre, ma deve difendersi dall’accusa di peculato. Dinanzi ai magistrati ha sostenuto di non essere lui il responsabile del furto all’ufficio Poste impresa dove, il 31 agosto del 2012, qualcuno ha prelevato i contanti dalla cassaforte. Un’azione registrata dalle telecamere della videosorveglianza. Al termine delle indagini, su richiesta della Procura, il giudice per le indagini preliminari aveva emesso il provvedimento restrittivo.
In attesa dell’udienza in cui il giudice per le udienze preliminari deciderà se rinviarlo a giudizio, P.R. chiede di tornare a lavorare. “Abbiamo già scritto e recapitato a Roma, alla sede centrale di Poste italiane, la lettera in cui chiediamo il reintegro del nostro assistito sul posto di lavoro”, ma non a Vasto: “Potrebbe andare a Chieti”, ipotizza l’avvocato Giovanni Cerella che, insieme al suo collega Giuseppe Ciccarelli, difende l’indagato. In un ufficio postale di Chieti l’uomo ha lavorato nel periodo in cui erano in corso le indagini alle Poste centrali di Vasto.