“I costi della spazzatura a Vasto sono tra i più cari d’Abruzzo: c’è qualcosa che non va”. Lo afferma Riccardo Alinovi, referente vastese dell’associazione Codici-centro per i diritti del cittadino.
“Alla luce degli articoli di questi ultimi giorni relativi alla denuncia di Fli dei costi eccessivi del Civeta – commenta Alinovi – la discarica intercomunale del Vastese, vorrei ricordare che un anno e mezzo fa venne avviata una inchiesta su Pulchra ambiente, frutto di una denuncia fatta alla Direzione investigativa antimafia dal sottoscritto che poneva in risalto gli stessi problemi riemersi oggi”.
“Eccessivi”. Così il responsabile di Codici definisce i i costi di gestione della raccolta differenziata e la Tarsu, tassa sui rifiuti solidi urbani. “Pertanto, invito il produratore di Vasto, Francesco Prete, a fare luce su questa vicenda. I costi della spazzatura, a Vasto, sono tra i più cari dell’Abruzzo: c’è qualcosa che non va. Pulchra, ad oggi, ha avuto un giro d’affari di oltre 100 miliardi di vecchie lire”.
“Al sindaco Lapenna, invece – afferma Alinovi – vorrei ricordare che già quando ero vice presidente del Consiglio comunale gli chiedevo spiegazioni sui rapporti Pulchra-Comune di Vasto, ma lui ha fatto finta d nulla, basti pensare che l’attuale presidente della Pulchra è Enrico Tilli, capo dell’opposizione a Lapenna durante la campagna elettorale del maggio 2011 con Desiati, ed oggi saldamente alla guida politica della società mista che gestisce i rifiuti vastesi. Cosa c’è sotto? Molte famiglie mi hanno segnalato che non riescono più a pagare la Tarsu perché la tariffa è alta, mentre i gestori continuano a percepire emolumenti. Il Comune dovrebbe dare l’esempio ai tanti cittadini: i principi della spending review, tanto decantati, debbono essere i capisaldi della politica amministrativa di un Comune come Vasto. Si può cominciare dalla Pulchra”.