Due mesi in più di custodia cautelare in carcere. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vasto, Caterina Salusti, ha accolto la richiesta, formulata dal pm Enrica Medori, di proroga dei termini nei confronti di Marco Del Vecchio, indiziato dell’omicidio dei suoi genitori, Emidio Del Vecchio, 78 anni, e Adele Tumini, 75.
Il 12 febbraio, nel carcere di Torre Sinello, si terrà l’ultimo incontro tra l’indagato e i periti che devono decidere se è capace d’intendere e di volere e, dunque, se può essere eventualmente processato.
L’attesa – Allungare di due mesi la custodia cautelare dell’indiziato del duplice assassinio di via Anghella. Su questa richiesta della Procura dovrà decidere oggi il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Vasto, Caterina Salusti. E’ convocata per le 9, nella camera di consiglio del piano terra del palazzo di giustizia di via Bachelet, l’udienza a porte chiuse sull’omicidio di Emidio Del Vecchio, 78 anni, e di sua moglie Adele Tumini, avvenuto il 17 novembre nella casa in cui i coniugi vivevano col figlio, Marco Del Vecchio, 37 anni, accusato di averli uccisi con 111 coltellate in quel sabato pomeriggio.
Il giudice ha detto sì al consulente tecnico d’ufficio che chiedeva un’altra seduta per esaminare Marco Del Vecchio. Ferruccio Canfora, l’esperto nominato dal giudice per le indagini preliminari, ha ottenuto un ulteriore incontro in carcere con l’indiziato, più altri 60 giorni per il deposito della relazione, decisiva per determinare se Del Vecchio era capace d’intendere e di volere. Se fosse accertata la sua incapacità, non sarebbe imputabile e, dunque, non potrebbe essere processato.
Oggi l’accusa, la parte offesa, rappresentata dall’avvocato Gianni Menna, e la difesa, sostenuta dall’avvocato Raffaele Giacomucci, si ritroveranno faccia a faccia. Il giudice deve decidere se, in conseguenza della proroga richiesta dall’esperto, bisogna prolungare di due mesi anche i tempi della custodia cautelare in carcere che, nella fase delle indagini, dura al massimo un anno, salvo proroghe.
Il Ris – Un mocio sporco di sangue. Una scopa con le strisce di tessuto può essere l’elemento chiave delle indagini sull’assassinio di via Anghella. I carabinieri del Ris lo hanno analizzato stamattina nei laboratori di Roma insieme ai due coltelli trovati nella casa in cui sono stati assassinati Emidio Del Vecchio e Adele Tumini. Il mocio era intriso di sangue, come il manico. Gli investigatori lo hanno rinvenuto sulla scena del crimine. Chi ha ucciso i due coniugi lo aveva occultato, ma non è riuscito a disfarsene. Gli accertamenti tecnici irripetibili hanno riguardato anche i due coltelli sequestrati dai militari della Compagnia di Vasto: uno il 37enne lo aveva con sé al momento dell’arresto, avvenuto nel centro di Vasto, l’altro era nell’abitazione.
Venerdì scorso altre analisi sono state eseguite sulle impronte.