“Ho perso soldi e documenti. Sono all’estero. Ti chiedo aiuto”. La truffa delle mail sotto falso nome si diffonde come un virus anche a Vasto. Chiedere soldi usurpando il nome a persone ignare di tutto. Succede da diverse settimane. Tentativi di raggiro che negli ultimi giorni si sono fatti sempre più frequenti, come segnalano diversi lettori di ZonaLocale.it.
La truffa – Il meccanismo è questo: si mandano tramite email dei messaggi contenenti richieste di denaro. Lo si fa a nome di una persona che non ne sa nulla. Destinatari della richiesta d’aiuto sono amici e conoscenti della della vittima del furto d’identità.
Ad esempio: i truffatori prendono il nome di Antonio Verdi e sfruttano la sua mailing list. I destinatari, ossia tutti coloro che hanno dialogato via email con Antonio Verdi, si vedono arrivare sulla loro posta elettronica un messaggio come questo:
“Io ho fatto un viaggio a Londra, UK e mi hanno rubato la mia borsa con il passaporto e gli affetti personali”, errore, invece di scrivere effetti personali. “L’ambasciata – prosegue il testo – mi ha solo rilasciato un passaporto temporaneo ma io devo pagare il biglietto e saldare le fatture alberghiere. Io ho fatto contattare la banca ma mi ci vorrebbero 5 giorni lavorativi per accedere ai fondi nel conto da Londra”.
Quindi i truffatori indicano “la migliore opzione per inviarmi denaro. Fammi sapere se hai bisogno dei miei dati (nome completo/località) per fare il trasferimento. Puoi raggiungermi via email o telefono. Fammi sapere se puoi essermi d’aiuto” e viene aggiunto un numero telefonico con prefisso inglese.
Chi crea una falsa identità su internet commette reato. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione già da cinque anni: è del 2007, infatti, la sentenza con cui la quinta sezione penale ha confermato la condanna per sostituzione d’identità inflitta a un uomo che aveva creato un account di posta elettronica usando il nome di una propria conoscente con lo scopo di crearle un danno.
“Siccome – si legge nella sentenza dei giudici supremi – si tratta di inganni che possono superare la ristretta cerchia di un determinato destinatario, così il legislatore ha ravvisato in essi una costante insidia alla fede pubblica, e non soltanto alla fede privata e alla tutela civilistica del diritto al nome”.
Il reato – La sostituzione di persona è un reato previsto dall’articolo 494 del codice penale: “Chiunque, al fine di procurare a sé o ad altri un vantaggio o di recare ad altri un danno, induce taluno in errore, sostituendo illegittimamente la propria all’altrui persona, o attribuendo a sé o ad altri un falso nome, o un falso stato, ovvero una qualità a cui la legge attribuisce effetti giuridici, è punito, se il fatto non costituisce un altro delitto contro la fede pubblica, con la reclusione fino ad un anno”. A ciò si aggiungano altri due elementi: nel caso delle richieste di denaro sotto falso nome il giudice può ravvisare anche il reato di truffa e, inoltre, le vittime possono chiedere il risarcimento dei danni.