“Siamo di fronte a una cattiva gestione, che trascura i cittadini del Vastese”. A dirlo non è un utente alle prese con la carenza idrica di questi giorni, né un amministratore comunale di Vasto o di San Salvo. Ad affermarlo è, invece, Giuseppe Di Vito, consigliere d’amministrazione della Sasi, la società che gestisce le reti idriche e fognarie in 92 comuni su 104 della provincia di Chieti.
Il cda, composto dal presidente Domenico Scutti, dal vice presidente Vincenzo Palmerio e dallo stesso Di Vito, è diviso sugli interventi da attuare con urgenza.
Per Di Vito le opere destinate ad assicurare un’adeguata fornitura idrica al Vastese sono prioritarie e, attraverso ZonaLocale.it, esprime pubblicamente tutto il suo dissenso nei confronti delle scelte di Scutti: “A maggio del 2012 – afferma il consigliere – ho chiesto un piano di potenziamento dell’adduzione d’acqua destinata a Vasto e San Salvo. Siamo ormai a febbraio 2013 e non c’è nulla. Eppure, Vasto è il comune più importante tra i 92 serviti dalla Sasi. Bisogna valutare con attenzione le priorità e le urgenze. Il compito di monitorare i progetti e le esigenze del territorio spetta al presidente. Di recente è stato inaugurato il nuovo acquedotto di Lanciano, che consente di attingere 40-50 litri in più al secondo dalla fonte del Verde di Fara San Martino, che ha una portata complessiva di mille litri al secondo. E’ vero che bisogna rifornire tutti i 92 comuni, ma è altrettanto evidente che la priorità spetta a Vasto, soprattutto d’estate, ma anche in situazioni come quella attuale”.
Dal 22 gennaio, l’acqua del Trigno non può essere potabilizzata e utilizzata per il consumo umano perché in un campione del 23 novembre scorso sono stati rinvenuti quantitativi di fenoli fuori dalla norma. Se i disagi dovessero protrarsi a lungo, rischierebbero di mettere in ginocchio San Salvo Marina, la zona sud di Vasto Marina e la zona industriale di Piana Sant’Angelo. Da anni l’acquedotto del Verde da solo non ce la fa a rifornire tutta la popolazione, 62mila persone (42mila a Vasto, 20mila a San Salvo). “Per questo – ribadisce Di Vito – ho chiesto di immettere più acqua nelle tubazioni, altri 50 litri al secondo da destinare alla costa. Se questo attualmente non è possibile bisogna capire il perché con certezza e non con le risposte evasive che ho avuto fino ad ora. Se il problema è a Monteodorisio, dove il ripartitore funziona tramite pendenza naturale col sistema dei vasi comunicanti, allora installiamo delle pompe per aumentare la velocità e la pressione idrica“.
Intanto, “le ultime analisi sull’acqua del Trigno sono positive”, hanno fatto sapere ieri il sindaco di San Salvo, Tiziana Magnacca, e l’ingegner Cesare Garlofalo della Sasi. Ieri si è tenuto un vertice in Regione per tentare di sbloccare una situazione complicata.