“Attendiamo i risultati delle analisi sui nuovi prelievi”, dice il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna. “Insieme ai sindaci di San Salvo e Montenero di Bisaccia e ai rappresentanti della Asl e del Coniv”, la società che gestisce i depuratori per conto del consorzio industriale, “ci siamo riuniti nel municipio di San Salvo per affrontare la questione.
Dopo lo stop imposto il 22 gennaio alla potabilizzazione dell’acqua del Trigno ai fini del consumo umano, si sono ripetuti fino stasera i disagi per le popolazioni della fascia costiera e anche del centro storico di Vasto. Si fa ricorso, ove possibile ad autoclave e serbatoi d’emergenza. Il problema è che il 23 novembre 2012 una relazione della Asl ha evidenziato la presenza di fenoli (derivati degli idrocarburi) in quantità superiore ai limiti di legge. Questo il responso del monitoraggio di allora sull’acqua prelevata in contrada Pietrafracida, a Lentella.
Ora “sono state eseguite nuove analisi”, spiega Lapenna. “Aspettiamo i risultati. Se dovessero essere positivi, verrebbe ripristinata l’attività di potabilizzazione”.
“Attendiamo nuove disposizioni dalla Regione”, si limita a dichiarare il presidente della società Coniv, Arnaldo Tascione.
Ma i disagi subiti dai lavoratori nelle fabbriche fanno scoppiare le prime polemiche: “Come mai lo stop è stato imposto a distanza di due mesi dal rapporto della Asl? Gli organi competenti spieghino perché non hanno provveduto immediatamente”, protesta Domenico Ranieri, segretario provinciale della Confederazione Cobas. “Vogliamo sapere quali precauzioni sono state prese per evitare problemi alla popolazione e ai lavoratori”.