Una motovedetta costantemente impegnata a monitorare l’acqua marina. Sulla terraferma controlli lungo i 40 chilometri di costa, anche con l’ausilio dell’Arta per prelevare eventuali campioni. Oggi, in collaborazione con il Wwf, inizia l’attività di osservazione ornitologica sul litorale vastese, dove nei giorni scorsi sono stati avvistati sette gabbiani sporchi di petrolio. Si cerca di capire se c’è un legame con l’episodio di ieri (due esemplari sono stati censiti sabato e domenica). Sono questi i controlli a tappeto predisposti dalla guardia costiera di Vasto insieme al servizio navale dei carabinieri e alla forestale.
I primi risultati cui sono giunti gli uomini del tenente di vascello Giuliano D’Urso, sono positivi: non ci sono evidenze di inquinamento superficiale da idrocarburi. Proseguono senza sosta le indagini sullo sversamento in mare di petrolio fuoriuscito dall’Alba Marina, nave cisterna in appoggio al campo petrolifero offshore Rospo Mare, di proprietà della joint venture formata da Edison e Eni. E’ la petroliera in cui viene stoccato il greggio estratto dalle piattaforme petrolifere al largo della costa al confine tra l’Abruzzo e il Molise.
“Secondo quanto abbiamo accertato, la tubatura dalla quale c’è stata la fuoriuscita è stata riparata. Abbiamo però intenzione di chiedere un’analisi dettagliata delle acque nell’area della piattaforma”. Lo afferma Augusta Di Giorgi, assessore all’Ambiente del Comune di Termoli. Anche il comandante della Capitaneria di porto molisana, capitano di fregata Claudio Manganiello, ha assicurato che la falla è stata tappata. Rassicurazioni anche dal direttore marittimo d’Abruzzo e Molise, capitano di vascello Luciano Pozzolano.