Sommozzatori e squadra aerea decollata dall’aeroporto di Pescara per individuare all’infrarosso ogni macchia nera. Al lavoro da stanotte le unità specializzate della guardia costiera per scongiurare il danno ambientale nel mare antistante la costa vastese, dove si è riversato il petrolio fuoriuscito dalla nave Alba Marina, in appoggio al pozzo estrattivo Rospo Mare.
“Non sembrano esserci ad ora danni apparenti nello specchio di mare al largo delle coste fra l’Abruzzo e il Molise, verso le Tremiti“, afferma il direttore marittimo di Pescara, capitano di vascello Luciano Pozzolano.
“Lo sversamento è stato monitorato anche grazie a un velivolo fatto decollare dalla base del 3° Nucleo aereo della guardia costiera di Pescara, che attraverso sistemi di identificazione all’infrarosso è riuscito a fornire precise indicazioni, fondamentali per la predisposizione delle panne antinquinamento. E’ stato richiesto per le prime luci dell’alba l’ntervento dei sommozzatori della guardia costiera per un’ispezione più dettagliata dello scafo del galleggiante e delle tubature dell’impianto di estrazione per verificare se persistono ulteriori perdite, nonché per fare chiarezza sulle cause dello sversamento. Sono state immediatamente attivate apposite indagini per verificare se vi sono responsabilità sull’accaduto”.