“Rischiamo di avere nel prossimo futuro tantissimi pozzi in mare. E i rischi sono quelli che oggi si sono materializzati”. Parlando a ZonaLocale.it, Anna Suriani rilancia la battaglia contro la petrolizzazione. Il Comune di Vasto ha “presentato le osservazioni per opporsi alle richieste di nuove perforazioni”, spiega l’assessore all’Ambiente: “Lo scorso mese, abbiamo prodotto le motivazioni per dire no ad altri pozzi petroliferi del giacimento Ombrina Mare“, antistante non solo il litorale vastese, ma anche l’intera costa abruzzese.
Il rischio è di veder installare, nel giro di qualche anno, centinaia di piattaforme estrattive. Ma altre trivelle potrebbero spuntare nel braccio di mare a cavallo tra l’Abruzzo e il Molise. “Stiamo predisponendo le osservazioni per opporci anche a questo progetto di ampliamento del pozzo Rospo Mare“, da dove è fuoriuscita “una chiazza di idrocarburi stimata in circa mille litri”, fa sapere il sindaco di Vasto, Luciano Lapenna, che ha avuto contatti con Giuliano D’Urso, comandante dell’Ufficio circondariale marittimo di Punta Penna. “Al momento, la situazione è sotto controllo”.
“L’Adriatico – fa notare la Suriani – è un mare fragile, piccolo, con poco ricambio d’acqua e scarsa capacità di assorbire gli effetti di incidenti di piccole dimensioni, come quello di oggi. Figuriamoci cosa potrebbe accadere se aumentano i pozzi petroliferi in mare e, con essi, cresce il rischio di danno ambientale di ampie proporzioni. Il ministro Passera ha varato un decreto addirittura peggiore di quello del suo predecessore Prestigiacomo, che aveva bloccato tutti i nuovi progetti. Il Governo Monti li ha sbloccati. Tra questi, ci sono anche i giacimenti Ombrina Mare e Rospo Mare, che ci preoccupano molto da vicino. Stiamo lottando attraverso lo strumento delle osservazioni”, le motivazioni con cui i Comuni e le associazioni ambientaliste possono opporsi alle trivelle, ma la decisione verrà presa molto in alto, “per questo la battaglia va condotta da tutte le regioni adriatiche e va portata a Roma, dove si fanno le leggi”.