Era cominciata già in maniera molto triste la domenica del Pescara: in mattinata si è diffusa la notizia della scomparsa di Pietro Scibilia, ex patron, il più longevo della storia biancazzurra. Aveva 83 anni. Portò tre volte il Pescara in Serie A, ingaggiando atleti del calibro di Junior, Dunga, Sliskovic, Allegri, Carnevale e molti altri.
La notizia ha suscitato molta commozione in città, tanto che gli stessi uomini di Bergodi sono sembrati avvolti da un velo di malinconia. Un Pescara abulico, senza mordente, peggiore di quello sceso in campo a San Siro contro l’Inter. Stavolta il Toro non è stato “matato”, come spesso è successo nell’ultimo decennio all’Adriatico. Stavolta i granata hanno preso il pallino del gioco dal primo minuto, comandando dapprima la gara e successivamente limitandosi a controllarla con grande esperienza.
Bergodi propone un 4-3-1-2 con l’esordio del “Maresciallo” Bianchi Arce nella linea difensiva e i soliti Weiss e Celik a supporto di Jonathas. Ma è subito il Torino a farla da padrone, confezionando al 4′ la rete del vantaggio: cross di Cerci dalla destra, la retroguardia sbaglia il fuorigioco (che forse c’era per centimetri) e Santana tutto solo batte Perin. Uno a zero e partita tutta in salita.
Il Pescara accenna qualche timidissima reazione, ma è confusionario e pecca fortemente di concretezza. Fa paura a Gillet il solo Weiss, che alla mezzora preoccupa il portiere belga con un destro fuori di poco. E’ solo un sussulto, il Toro ritorna a macinare gioco sfruttando le terribili indecisioni difensive pescaresi e perviene al raddoppio nel finale di tempo con Cerci, abile a trafiggere Perin in uscita.
Anche nella ripresa la musica non cambia. Il coach biancazzurro tenta la carta Abbruscato e Cascione in sostituzione di Nielsen e Jonathas. La generosità dell’attaccante, ex proprio dei granata, fa avanzare il baricentro del Pescara creando qualche grattacapo a Ventura: l’occasione più ghiotta è per Bjarnason, che tutto solo spara addosso a Gillet. La giornata funesta si tinge ulteriormente di nero con l’espulsione di Weiss, ammonito due volte per simulazione: giusta la prima, qualche dubbio sulla seconda. Nel finale in contropiede il Toro sfiora il tris con Meggiorini.
Insomma, un Delfino a dir poco “spiaggiato”, che ancora una volta palesa limiti caratteriali e fragilità psicologica: in tutto il torneo il Pescara è riuscito a recuperare lo svantaggio solo a Bologna, pareggiando il match con una punizione gioiello di Quintero. Mancano esperienza, furbizia e personalità a questa squadra, si spera che con i nuovi arrivi (D’Agostino e Caraglio) e attraverso un duro lavoro mister Bergodi possa finalmente trovare quella giusta formula per condurre il sodalizio del Presidente Sebastiani verso l’agognata salvezza.
In Seconda Divisione tris di vittorie per le formazioni abruzzesi, ed era una circostanza assente da parecchi mesi, vola il Teramo di Cappellacci, che sconfigge per 3-0 il Martina, in una sfida che suscitava tanti ricordi (playoff C1 2002/2003, semifinale persa contro I pugliesi). Stavolta i biancorossi hanno avuto decisamente la meglio, le reti portano la firma di Petrella, Olcese e Ferrani. Ancora troppo pochi gli spettatori al Comunale, appena 500 paganti: una frattura che persiste tra la città e il suo Diavolo.
Si rilancia anche L’Aquila, che ottiene tre punti pesantissimi al Fattori contro l’Aprilia: decide Infantino al 46′ del primo tempo. Rossoblu prevalgono soprattutto a centrocampo, con gli ottimi Carcione, Agnello e Iannini. Da segnalare i cori della curva aquilana contro l’ex prefetto Giovanna Maria Iurato, dopo le intercettazioni emerse in settimana dove la Iurato confessa le finte lacrime davanti la Casa dello Studente. Solo a 15 minuti dalla fine il Chieti realizza la rete del successo contro il Fondi: man of the match Lorenzo Del Pinto, che insacca su assist di Rinaldi regalando ai teatini un successo importantissimo. De Patre felice per I tre punti, un pò meno per la prestazione, ma ciò che conta è che nell’alta classifica I neroverdi hanno dimostrato di poterci stare. Chieti, Teramo e L’Aquila restano appaiate a 31 punti, in piena corsa playoff e a 5 punti dal secondo posto occupato dal Pontedera, ed è ancora da recuperare il derby L’Aquila-Teramo.
Ventesima giornata in Serie D girone F, dove il Termoli spreca una ghiotta occasione per avvicinare il duo di testa. Mentre Sambenedettese e San Cesareo terminavano 3-3 una partita a dir poco rocambolesca (laziali avanti di 3 gol a 15′ dalla fine), i molisani non andavano oltre il pari interno con la Jesina (1-1), raggiungendo i marchigiani solo nel finale grazie a Miani: si resta a -6 dalla vetta occupata proprio dalla Samb. Ottimi punti in trasferta per Amiternina e Renato Curi Angolana, impegnate rispettivamente a Pesaro e Recanati: entrambe le gare terminano 1-1, per le formazioni di casa nostra vanno a segno i bomber Pedalino e Vespa. Regala punti il San Nicolò sul terreno dell’Isernia: in vantaggio con De Santis, gli uomini di Cifaldi subiscono la rimonta molisana causata da due ingenuità difensive davvero grossolane. La salvezza è già durissima da raggiungere, con questi “suicidi” diventa praticamente un miraggio. Rinviata per neve Celano – Ancona, si recupererà il 30 Gennaio.
Scendiamo nel girone B di Prima Categoria, che vede un’unica squadra al comando: è il Real Tigre Vasto, che in 12 minuti sbriga la pratica Audax Palmoli (Madonna, Ferrazzo e Sputore). A due punti di distanza c’è la Casolana, fermata sullo 0-0 a San Salvo contro il Real. Rinviate le gare di Borrello e Fossacesia, si avvicina il Monteodorisio che espugna Fara San Martino (1-0). Tris anche per il Torino di Sangro sul Castelfrentano, importante affermazione per il Casalbordino contro il Trigno Celenza (2-0): giallorossi attualmente fuori dalla zona playout. In coda, clamoroso successo esterno del Quadri a Scerni contro il Real San Giacomo (1-0): agganciato il Fara, la salvezza torna ad essere un sogno possibile. Nel prossimo turno, imperdibile lo scontro al vertice tra Casolana e Real Tigre.
Nel girone H di Seconda Categoria tutti si chiedono cosa diavolo sia successo allo Sporting San Salvo, che fino a metà dicembre sembrava essere in grado di conquistare la promozione con diversi turni d’anticipo. Ieri ha maramaldeggiato sul suo campo anche il Cupello United, che ha inflitto alla capolista un sonoro 3-0 senza appello. Fortuna vuole per i sansalvesi che il Real Montazzoli non ne abbia approfittato, perdendo 2-1 sul terreno della Mario Turdò: il ritardo dalla prima della classe resta di 4 lunghezze. Solo un pari per l’Incoronata contro il San Buono (marcatore per i vastesi Priolo), agganciata dal Fossacesia che passeggia 4-0 a Pollutri. Successo di vitale importanza per il Fresa, che a sorpresa conquista tre punti contro l’ambizioso Furci (3-2) e rilanciandosi in chiave salvezza. Rinviate Gissi – Montalfano e Roccaspinalveti – Torrebruna.
Con la Terza Categoria ancora ferma (riprenderà domenica) passiamo al consueto sguardo sui campionati giovanili.
Negli Allievi Regionali, zero gol all’attivo per le compagini vastesi: la Bacigalupo cade a domicilio contro la Virtus Cupello (0-1, rete nel finale di Cinquina), la Virtus Vasto non va oltre lo 0-0 a Francavilla: pari non da buttare, vista l’inferiorità numerica per l’espulsione di Nocciolino e la contemporanea sconfitta della R.C. Angolana a Loreto che permette ai biancorossi di aumentare a 3 punti il distacco. Nei Giovanissimi, esultano entrambe le squadre di Vasto: i “virtussini” conquistano una vittoria di grande importanza regolando 2-1 il Francavilla (doppietta di Napolitano) e portandosi a +7 sul terzultimo posto, mentre i “Lupi” abbattono 3-0 il Sant’Anna con Benvenga e Pianese (doppietta): consolidato il secondo posto in classifica, i distacchi dalle inseguitrici sembrano poter rassicurare ma guai a concedersi cali di concentrazione, come accaduto in passato.
Roberto Naccarella