Si aggrava la posizione di una delle quattro persone coinvolte nell’operazione antidroga Pincher, scattata ieri a Vasto alle 6 del mattino. Un ordine di custodia cautelare è stato eseguito oggi dagli agenti del Commissariato di via Bachelet nei confronti di Loreta Guarnieri, 40enne cui ieri era stato notificato un avviso di garanzia. E’ stata condotta nel carcere femminile di Teramo.
Il vice questore Cesare Ciammaichella, dirigente del Commissariato, racconta in un comunicato che la donna “veniva vista dagli operatori di polizia affacciarsi alla finestra dell’appartamento e lanciare a distanza un bicchiere di plastica che finiva all’interno di una fioriera nel cortile del palazzo.
Nel posto era in atto un’altra perquisizione, nei confronti di altre famiglie rom, abitanti nello stesso stabile.
Le squadre cinofili presenti sul posto tempestivamente si adoperavano per la ricerca del bicchiere gettato, ed il cane Tar mostrava segni d’interesse alla fioriera, rivenendo il bicchiere, dove all’interno si trovava un involucro contenente cocaina purissima del peso di circa 18 grammi.
La Guarnieri dopo tutti gli accertamenti del caso, veniva tratta in arresto ed associata presso la casa circondariale di Teramo, in virtù del fatto che la stessa avendo una bambina di piccolissima età, doveva essere assegnata ad un carcere attrezzato per tali necessità.
Il provvedimento restrittivo in carcere, si rendeva necessario dal momento che la Guarnieri stava scontando nell’abitazione utilizzata per lo spaccio un anno e 5 mesi agli arresti domiciliari dove, come segnalato, continuava a trattare stupefacenti”. La donna ha “numerosi precedenti di polizia, di cui furto in abitazione, furto, evasione, guida senza patente, danneggiamento e inosservanza alle misure di prevenzione.
Ieri – Quattro avvisi di garanzia nei confronti di due uomini e due donne di Vasto: B.C., D.V., B.V. e G.L. Di loro sono state fornite solo le iniziali “perché le indagini sono ancora in corso”, dice il vice questore Cesare Ciammaichella. Sono accusati di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, aggravate dall’impiego di minori.
La centrale dello spaccio – “un supermarket della droga”, la definisce il dirigente del Commissariato – era localizzata in una casa popolare di Vasto. “L’abitazione è di proprietà dell’Ater. Gli inquilini ne erano assegnatari. Sono in corso le procedure per revocarne l’assegnazione”, afferma l’ufficiale di pubblica sicurezza.
Sedici grammi di cocaina sequestrati nell’operazione Pincher, scattata stamani alle 6. Il blitz della polizia è coordinato dal Commissariato di Vasto ed eseguito dagli agenti della squadra anticrimine in collaborazione con la squadra mobile di Chieti, un’unità cinofila di Ancona e un elicottero, che ha sorvolato la città nelle prime ore del mattino.
Personaggio chiave è una 40enne rom. Quando i poliziotti hanno fatto irruzione nell’abitazione, “ha gettato la droga dalla finestra ed è stata vista mentre lo faceva”, racconta Ciammaichella. “Nell’attività di spaccio venivano impiegati dei minorenni. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Giancarlo Ciani, sono durate 10 mesi, durante i quali “abbiamo individuato decine di auto intestate a tossicodipendenti”. All’interno dell’abitazione non sono stati ritrovati altri quantitativi di droga, ma il comportamento dei cani dell’unità cinofila “ha evidenziato che tra quelle mura transitavano ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti”.
“Il metodo utilizzato dagli spacciatori era collaudato. Si trattava di case collegate tra di loro. I clienti entravano da un portone, si fermavano a pagare in un posto, ritiravano la dose in un altro e uscivano da un altro portone -ha spiegato Ciammaichella-. Le auto che arrivavano avevano sempre due persone a bordo. Così mentre uno scendeva per effettuare l’acquisto, l’altro si spostava con l’auto verso l’uscita secondaria”. Il “supermarket” della droga era strettamente controllato. “C’erano sentinelle in diversi punti, che comunicavano tra di loro con diverse modalità. Inoltre nell’appartamento avevano un cane pincher, che abbaiava quando percepiva movimento lungo le scale”.
L’operazione – La polizia di Vasto ha smantellato quella che ritiene essere una centrale di spaccio della cocaina con sede nel quartiere della 167, dove alcune abitazioni erano collegate per un sistema di vendita delle sostanze stupefacenti. “Il quartiere era diventato un viavai di compratori”, ha dichiarato il vice questore Cesare Ciammaichella.
Notificati 4 ordini di custodia cautelare per traffico e spaccio in concorso, con l’aggravante dell’utilizzo di minori. Identificata una donna rom di 40 anni, che era già agli arresti domiciliari per traffico di droga, attualmente in stato di fermo. Adesso toccherà al magistrato decidere se dovrà essere trasferita in carcere o restare ai domiciliari. La prima fase delle indagini si è svolta dal mese di marzo fino a luglio.
Non è passato inosservato l’elicottero della polizia che stamani ha sorvolato ripetutamente l’abitato di Vasto e la riviera.