Quasi un anno fa il brutto incidente, era il 7 febbraio, “una cavolata finita male”, come ammette lui stesso, Federico Maia, 19 anni, un passato e un futuro nel calcio, con in mezzo un episodio che per fortuna si è risolto per il meglio. “Era il periodo delle nevicate, insieme ad alcuni amici ho deciso di farmi trainare su uno slittino da un’automobile, da San Salvo siamo andati a Montalfano, ma purtroppo una vettura che arrivava in senso opposto mi è venuta contro”. Da quel momento è iniziato un brutto calvario che si è concluso lunedì, quando Federico, di ruolo centrocampista, è tornato in campo per giocare una partita vera, 45 minuti con la formazione Juniores della Vastese a Fossacesia.
“Finalmente sono tornato a giocare, è quello che volevo di più, scendere in campo è sempre bello, non vedevo l’ora” ha detto sorridente a fine partita. “Vorrei riprendere a giocare con continuità e trovare la forma migliore, ma per adesso va bene così, è già tanto esserci, sono molto felice”.
Che ricordi hai di quel giorno?
Ho aspettato circa 40 minuti, ho avuto un’emorragia cerebrale, mi sono rotto gomito, spalla, ginocchio e cinque costole, il primo ricordo risale a qualche giorno dopo. Mi è dispiaciuto molto soprattutto per i miei genitori, era il compleanno di mia mamma, ed è stato molto brutto. Dopo due settimane sono uscito con il busto e ho iniziato a fare i carichi.
Oggi cosa pensi di quanto accaduto?
Mi sento un miracolato, poteva andare molto peggio, non consiglio di fare mai una cosa del genere, per fortuna si sta sistemando tutto, ma ci vuole del tempo.
Con la scuola come hai fatto?
L’incidente mi ha creato problemi anche con gli studi, sto ripetendo il quinto anno del liceo scientifico a San Salvo, ma era prevedibile, sono stato fermo un anno.
Vuoi ringraziare qualcuno?
In questo periodo in tanti mi hanno aiutato, dico grazie ai miei genitori, ai miei amici, ai medici e al mister Massimo Vecchiotti che mi chiamava spesso e mi è venuto a trovare.
Adesso però inizia una nuova fase della tua vita.
Il primo obiettivo era ovviamente quello di tornare a stare bene, ora sono felice perché posso anche tornare a divertirmi con il pallone e non nego che fosse la cosa che mi mancava di più.
Nel frattempo sei stato tesserato dalla Vastese.
Sì, ma non mi interessa la categoria, per adesso è importante riprendere confidenza con il campo e divertirmi, poi tutto quello verrà di conseguenza andrà bene. Tutti mi dicevano che l’importante è la salute, lo è anche per me, ma vedevo una certa diffidenza, non pensavano che sarei riuscito a tornare in campo, mi è servito anche da stimolo.
In futuro potresti giocare in prima squadra, ti sei allenato spesso con loro.
Decide il mister, se lo riterrà opportuno ci sono, ci mancherebbe, conosco tutti, Luongo e Avantaggiato mi vogliono davvero bene, mi aiutano sempre, ma non è un problema continuare a giocare con la Juniores, anche qui ho amici come Pantalone e Di Santo, anche loro sono di San Salvo.
Come si fa a superare un incidente di questo tipo e tutte le difficoltà che comporta?
Mi ha aiutato tanto la voglia di tornare a giocare a calcio, non ho pensato molto a tutto il resto e agli ostacoli, con il tempo tutto si sistema, ma lasciate perdere certe “scemenze”, è brutto passare i momenti che ho passato io.