E’ trascorso un anno dalla tragedia. E’ il primo anniversario del naufragio della Costa Concordia, la nave da 4mila persone affondata il 13 gennaio 2012 dopo un drammatico schianto contro uno scoglio davanti all’isola del Giglio. Una tragedia costata la vita a 32 persone. Su quella nave lavorava anche un ufficiale vastese, Alessandro Di Lena, 29 anni, che all’ora dell’impatto, alle 21.42, non era in servizio, ma è uscito immediatamente dal suo ufficio e ha dato una mano a mettere in salvo tanti passeggeri.
Del disastro del Giglio è imputato il capitano di fregata Francesco Schettino, comandante della nave. Di recente ha impugnato il licenziamento comminatogli dalla Costa Crociere. Oggi è il giorno dell’incidente probatorio, che si svolge nel Teatro Moderno di Grosseto, davanti a un plotone di 126 avvocati e 500 persone complessive tra operatori legali e passeggeri che, dopo aver visto la morte in faccia, si sono costituiti parte civile per chiedere il risarcimento del danno.
L’esperienza di Di Lena – Nei giorni immediatamente successivi al naufragio, gli organi d’informazione nazionali hanno riportato ciò che Di Lena, che è nativo di Vasto e ha i familiari residenti in città, avrebbe raccontato riguardo a quella agghiacciante esperienza: “Il comandante Schettino – avrebbe detto – stava al telefono, immobile. Se avesse dato prima l’ordine, molti sarebbero ancora vivi. Noi gli chiedevamo: comandante, che si fa? E lui niente, rimaneva impalato. Stava al telefono e non parlava. Il tempo passava, lui era come paralizzato e noi non sapevamo cosa fare. Intanto le cose peggioravano. Per i primi quaranta minuti dall’impatto, la nave è rimasta in assetto. Avremmo potuto agevolmente calare le scialuppe con i passeggeri su entrambe le murate. Saremmo arrivati tutti a terra senza neanche bagnarci i piedi. Se avesse dato prima l’ordine di evacuare, molti sarebbero vivi”.
Il recupero (Ansa) – “Non aver trovato i corpi delle ultime due vittime e non averli ancora potuti restituire ai familiari, è lo strazio più grande”. Lo ha detto il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli incontrando i cronisti al Giglio in occasione dell’anniversario del naufragio. “Questo pensiero, questa enorme sofferenza, non ci abbandonerà mai – ha aggiunto –. Il fatto di non esser riusciti a recuperare i due corpi è il bilancio meno positivo di tutta la vicenda. Ma io so quanto impegno hanno messo tutti i soccorritori in quei giorni e in quei momenti”. Il capo della Protezione Civile ha anche ricordato che l’Italia ha chiesto aiuto a vari paesi esteri, “sperando che vi fosse qualcuno che potesse offrire un servizio migliore”. “Ma tutti hanno riconosciuto – ha concluso – che quello che avevamo messo in campo era il meglio possibile. Purtroppo non è bastato”.
Aumentano i costi per la rimozione della Costa Concordia: rispetto al progetto originale che prevedeva una spesa di circa 300 milioni di dollari il budget è stato innalzato di altri 100 milioni. Lo ha reso noto la Costa in occasione dell’incontro al Giglio con i giornalisti, confermando anche che il cronoprogramma aggiornato prevede la rimozione del relitto entro la fine dell’estate 2013. Sarebbe comunque, sostiene la Costa, “fuorviante e poco attendibile determinare una data esatta”.
Non è ancora stato scelto il porto in cui verrà dismessa la Costa Concordia e la scelta finale non sarà fatta prima della fine di febbraio. Così sia la Costa sia il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli hanno risposto ai cronisti che al Giglio chiedevano se fosse confermata la scelta di Piombino per lo smaltimento della nave. “Non abbiamo preso ancora alcuna decisione – ha spiegato l’ingegner Franco Porcellacchia, responsabile per la Costa del progetto di rimozione della nave – Anche in questo caso, come abbiamo fatto per selezionare le ditte che si occupano della rimozione, abbiamo affidato ad una società di consulenza il compito di indicarci il sito migliore, tenendo presente quelle che dall’inizio di questa vicenda sono le nostre priorità: la sicurezza e il rispetto dell’ambiente”. “Da parte della regione Toscana c’è una richiesta chiara e assolutamente trasparente di essere coinvolta – ha aggiunto Gabrielli –. La Carnival e le assicurazioni hanno affidato la scelta del porto alla società londinese di consulenza che si è già occupata della selezione del progetto e dunque saranno loro a decidere”. La Costa ha assicurato che la scelta del porto dove smaltire il relitto sarà fatta entro la fine di febbraio.
Il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli è arrivato ieri all’Isola del Giglio dove ha partecipato ad un incontro con i cittadini in occasione del naufragio della Costa Concordia. L’incontro da il via alla due giorni di celebrazioni per ricordare le 32 vittime del naufragio avvenuto esattamente un anno fa. Sull’isola sono arrivati anche i primi naufraghi che quella notte erano a bordo della nave e che oggi parteciperanno alle cerimonie in programma sull’isola.
Il primo appuntamento è previsto per le 10 con il riposizionamento in mare, alle Scole, dello scoglio strappato via dalla Concordia. Alle 11 è in programma nella chiesa dei Santi Lorenzo e Mamiliano al porto una messa e alle 15,30 verrà invece scoperta una targa sul molo in memoria delle vittime della tragedia. Nel pomeriggio, infine, é previsto un concerto nella chiesa di San Pietro al Giglio Castello e infine, all’ora esatta del naufragio, verranno lanciate in mare delle fiaccole.