Ha destato scalpore in città la notizia dei giorni scorsi in cui l’ombra della camorra si allunga su Vasto. Una vicenda complessa, quella legata al Residence D’Alessio, della Itaca costruzioni, che si appresta a vivere, il prossimo 24 gennaio, un’importante tappa giudiziaria. Infatti, presso il Tribunale di Vasto, ci sarà l’ultima udienza per il constestato abuso edilizio. Inchiesta avviata nel 2008 e che al momento vede ancora due palazzine sotto sequestro. “Ma solo per quanto riguarda la contestazione di abuso edilizio – precisa l’avvocato Giovanni Di Santo, legale difensore della Itaca Costruzioni-.
Luciano D’Alessio non è mai stato legale rappresentante della Itaca Costruzioni, nè ha mai rivestito ruoli societari”. Però dalla procura di Napoli è stato indicato chiaramente un impiego di fondi provenienti da attività illecite nella costruzione del residence di via Costa Contina.
“La quota maggiore dei finanziamenti è arrivata dalla Banca Apulia – spiega Di Santo-“. Ma tra Luciano D’Alessio, agli arresti domiciliari a Trentola Ducenta, e i soci della Itaca costruzioni, ci sono stretti rapporti di parentela. E’ su questo punto che si è concentrata l’attenzione degli inquirenti. “A noi, così come ai nostri assistiti, non è stato notificato nessun provvedimento di ulteriore sequestro, nè abbiamo ricevuto altre comunicazioni – taglia corto l’avvocato vastese-. Ci stiamo preparando per l’udienza del 24 gennaio, per le vicende del contestato abuso edilizio.