La notizia era già nell’aria da qualche giorno ma ieri, dopo l’incontro tra azienda e sindacati, si è avuta la certezza. Alla Silda Invest, una delle due aziende della riconversione Golden Lady, resteranno solo 87 lavoratori a fronte dei 216 impiegati. La legge di stabilità approvata a Roma non ha permesso l’utilizzo di fondi per la formazione on the job. Questa era la formula con cui era ripartita durante la scorsa estate la produzione nello stabilimento.
Senza fondi l’azienda non può garantire posti di lavoro oltre le 80 unità. Ecco, quindi, che al nulla di fatto venuto fuori dall’incontro al Ministero, si è arrivati a questa triste notizia, comunicata ieri ai dipendenti durante un’assemblea, in cui i toni sono stati comprensibilmente accesi. Le 129 persone che non potranno rientrare a lavoro beneficeranno della cassa integrazione straordinaria fino alla fine del 2013.
In questo periodo, la proprietà si è impegnata a portare a Gissi una nuova linea di produzione, così da far rientrare in attività anche chi dalla prossima settimana resterà a casa. La scelta del personale verrà fatta sulla base dei mesi di lavoro e formazione fin qui svolti. Chi garantisce migliori risultati resterà dentro.
A non molti mesi da quello che sembrava un successo per la riconversione avvenuta, ecco che i lavoratori ripiombano nel baratro. La situazione delle “due metà”, Silda Invest e New Trade sono certamente diverse, con differenti livelli di responsabilità. Ma il risultato finale per i lavoratori è lo stesso. Di 331 persone saranno solo in 100 a lavorare. Si preannunciano altri mesi difficili, con l’auspicio che ci sia l’interesse da parte di tutti nel trovare soluzioni per risolvere una volta per tutte questa situazione che ormai si trascina da troppo tempo.