“Sono un dipendente della Pilkington dello stabilimento di San Salvo e, lo dico in premessa, sono indignato! Non arrabbiato, proprio indignato.
Nell’ultimo anno, Quadri, Impiegati e Operai, hanno fatto grossi sacrifici, rinunciando a parte del premio di partecipazione e a parte della retribuzione mensile, perché costretti a restare a casa in contratto di solidarietà per molti giorni al mese.
Si sono ridotte le pause, si è attenti, giustamente, a qualunque forma di spreco, si è firmato un accordo tra le parti per rendere più produttivo lo stabilimento e si cerca di risparmiare quotidianamente su tutto.
L’attaccamento delle maestranze alla società ha fatto si che i sacrifici siano stati accolti con grande senso di responsabilità.
Se la società attraversa un periodo particolare, è giusto che tutti facciano la propria parte.
L’indignazione arriva quando si scopre che, nonostante tutti i sacrifici chiesti per risparmiare in modo da superare il difficile momento, si trovano le risorse per sostituire la moquette di alcuni uffici.
Potrebbe sembrare un episodio marginale e un lavoro di poca spesa, ma quello che colpisce è averlo fatto proprio nel periodo in cui si stanno chiedendo maggiori sacrifici ai lavoratori dello stabilimento.
Non è accettabile!
Il senso di responsabilità impone, a tutti, un’etica maggiore rispetto ai normali momenti della vita lavorativa di una società.
Inoltre, si rischia di mandare segnali poco chiari ai lavoratori: i risparmi devono continuare?
Io credo di sì. Mi chiedo se ne sono altrettanto convinti quelli che hanno autorizzato i lavori di sostituzione della moquette.
La mia vuole essere una sottolineatura nella speranza che, per il futuro, si faccia più attenzione alle spese della società.
Colgo l’occasione per augurare a tutti i miei colleghi della Pilkington un buon 2013″.
Gabriele Barisano – dipendente Pilkington di San Salvo