Due rinvii a giudizio. Li ha chiesti la Procura di Vasto nei confronti dei due indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla tragedia avvenuta poco più di un anno fa a San Salvo, quando Luigi Dell’Arciprete morì falciato da un’auto in transito in via Grasceta.
L’auto dell’uomo aveva forato lungo la strada che collega la città con San Salvo Marina. Dopo aver accostato, Dell’Arciprete stava cambiando la gomma all’altezza del ponte che sovrasta l’autostrada A14, quando fu travolto da una macchina. Per il 35enne di Monteodorisio, che viaggiava insieme alla sua compagna, non ci fu scampo.
Dopo indagini-lampo, nelle prime ore di quel giorno stesso i carabinieri individuarono l’auto pirata in una Ford Fiesta blu, la vettura di Francisco Javier Amezcua, 32enne di origini spagnole ma residente a San Salvo. In base alle indagini eseguite dai militari, il giovane viaggiava con la sua fidanzata di allora, A.C., 26 anni. Entrambi sono accusati di omissione di soccorso. Ma su Amezcua pende anche un’ipotesi di reato più pesante: omicidio colposo.
Al termine delle indagini il pm titolare dell’inchiesta, Enrica Medori, ha chiesto per entrambi il rinvio a giudizio. Il 5 febbraio nell’aula delle udienze preliminari, al piano terra del palazzo di giustizia di Vasto, il gip deciderà se devono essere processati gli indagati, difesi rispettivamente dagli avvocati Gianni Menna e Gianluca Del Borrello.
Le parti lese, ovvero il figlioletto e il padre della vittima, sono rappresentate dagli avvocati Emanuela De Nicolis e Rosario Di Giacomo. Nell’inchiesta, il pubblico ministero si è affidato a un esperto, marco Colagrossi, che ha esaminato il luogo della tragedia, verificando le condizioni di visibilità sul ponte di via Grasceta nelle ore notturne.