Ci sono anche un attentato estorsivo e polemiche a sfondo politico nella storia del Molino Village di Vasto Marina. Era l’8 gennaio 2008 quando un incendio doloso distrusse nel cantiere un camion e due ruspe. I carabinieri arrestarono Giuseppe Trentino, 42 anni, piccolo imprenditore edile di San Severo, da tempo residente a San Salvo e un suo collaboratore, Giuseppe Di Cesare, di San Severo. Secondo i militari avrebbero dato fuoco ai mezzi nel tentativo, non riuscito, di ottenere 500 mila euro dall’impresa.
Un anno e mezzo fa, invece, botta e risposta tra l’azienda e il consigliere comunale della Federazione della Sinistra, Paola Cianci, che sulla vicenda aveva presentato un polemico ordine del giorno, ritenendo che la ditta avesse di fatto interdetto l’accesso al mare. “Tengo a precisare –scriveva allora Filippo Molino, amministratore delegato – che nell’atto sottoscritto con il Comune nell’agosto 2007, si evidenzia come le opere di urbanizzazione realizzate a scomputo debbano essere riconsegnate al comune, previo collaudo, entro 5 anni dalla data del rilascio del permesso a costruire, il 273 del 24 ottobre 2007 e non oltre 10 anni”. Molino disse che il cancello elettrico veniva chiuso, per motivi di sicurezza, solo di notte, dall’una alle sei. “Una volta completati i lavori del centro turistico – aggiungeva – la ditta provvederà a eliminare cancello elettrico, recinzione verso la statale 16 e muretti, con l’impegno di invitare all’inaugurazione dell’opera l’intero gruppo della FdS”.
Gianni Quagliarella