Nuova politica industriale, ammortizzatori sociali e sicurezza sul lavoro. Questi i temi fondamentali per il 2013 secondo Mario Codagnone, segretario provinciale della Fiom-Cgil. “Dobbiamo avere speranza, perchè siamo all’inizio dell’anno e, pur nelle difficoltà, dobbiamo cercare di andare avanti”, dice il sindacalista all’inizio del nuovo anno. “Serve l’impegno di tutte le parti coinvolte. Dobbiamo evitare ad ogni modo licenziamenti e ulteriori difficoltà per i nostri lavoratori. Non è semplice perchè, è inutile negarlo, la crisi si fa ancora sentire. In un territorio come il nostro che lega buona parte della sua produzione al settore dell’automotive, il calo della richiesta pesa molto”.
Sono tante le realtà che anche nelle ultime settimane hannofatto ricorso agli ammortizzatori sociali. “Sono importanti e per questo noi chiediamo che vengano rifinanziati – spiega Codagnone-. Alcune situazioni che stiamo seguendo con attenzione sono quelle della ex Orlandi e della Cima Cosmos, che sono particolarmente difficili. Serve una svolta anche per la Valsinello di Gissi. I quasi 100 lavoratori sono in attesa degli stipendi. Se non ci sarà un rilancio industriale, possibilmente con l’ingresso di nuovi soci, la situazione diventa molto difficile. I lavoratori sono in sofferenza per questa situazione”.
I contratti di solidarietà si stanno rivelando uno strumento efficace. “Ecco perchè chiediamo che ci sia la possibilità di estenderlo. Alla Denso vanno avanti così da novembre. Ora abbiamo attivato anche la Robotec e la Girsud”. A fine anno si è riunito in regione il comitato di intervento per le crisi aziendali di settore, per stabilire i criteri di accesso agli ammortizzatori sociali in deroga per l’anno 2013.
“Ma quello che serve è anche un rilancio della produttività Non basta la linea del rigore e dell’austerità. Chiediamo alla politica di rimettere al centro i temi del lavoro. C’è molto da fare, da parte di tutti. Serve anche senso di responsabilità delle imprese- ammonisce il sindacalista- affinchè non ci sia chi approfitta della crisi per tagliare e ridurre lavoratori quando non sarebbe necessario. Così come va posta maggiore attenzione sulla sicurezza. Il rischio che in un periodo come questo si lavori al limite c’è. Questo non possiamo assolutamente permetterlo. Ci sta fare dei sacrifici, ma non sulla pelle dei lavoratori”.
La Fiom è impegnata anche in due campagne per esprimere la sua posizione sul contratto nazionale e sulla riforma del modello contrattuale. “Ci sono cose che non vanno bene. Servono delle correzioni”. La situazione è chiaramente difficile, come evidenziato da più parti. “Ma siamo tutti pronti a fare dei sacrifici, così come negli ultimi anni. Ma le buone volontà non bastano. Servono azioni concrete per rilanciare la produzione e di conseguenza i consumi, evitando licenziamenti in massa dei lavoratori”.