Decisive le analisi del Ris. Impronte e ogni traccia biologica possono dare agli investigatori il nome di chi ha ucciso Michela Strever. La Procura attende il responso del Reparto investigativo scientifico di Roma.
Un verdetto che magistratura e carabinieri sono convinti possa chiudere il cerchio attorno all’assassino. E incastrare la persona che il 19 dicembre scorso è entrata nella casa di via Villa de Nardis, ha picchiato, legato e soffocato la 73enne, riempendole il cavo orale di pezzi di carta, come accertato il 20 dicembre dal medico legale della Asl, Pietro Falco, dopo circa cinque ore di autopsia nell’obitorio dell’ospedale San Pio da Pietrelcina di Vasto.
Due i rilievi eseguiti dei carabinieri nella piccola abitazione di campagna in cui la donna viveva da sola. Sopralluoghi sulla scena del crimine, interrogatori e perquisizioni domiciliari avrebbero consentito agli inquirenti di ricostruire i fatti. E di formulare ipotesi investigative in attesa delle fondamentali analisi del Ris.
A occuparsi del caso è la stessa squadra di esperti impiegata nel delitto di Pistoia, dove è morta strangolata una donna di Montecatini, Beatrice Ballerini. Tutto dipende dai tempi dei laboratori della capitale, dove confluiscono i reperti riguardanti i casi più spinosi di nove regioni del Centro e del Sud Italia.