Il Real Tigre è la squadra di calcio di Vasto simbolo del 2012. Marco Sisti è il direttore sportivo dal 2009, anno di nascita della società partita dalla terza categoria e che oggi, dopo due primi posti consecutivi, lotta per la Promozione. Il ds è tra gli artefici di una bella storia di sport che proseguirà anche il prossimo anno, l’obiettivo è quello di farlo su palcoscenici sempre più prestigiosi.
Come è iniziata la tua avventura nel Real Tigre?
La squadra è nata dalla volontà di Antonio Liberatore e Simonetta Baiocco, che hanno deciso di avvalersi della mia collaborazione, di Antonio Chiavaro, Pierluigi Sabatini e Orlando Catanesi. Siamo partiti dalla Terza categoria nel girone vastese. L’esperienza in questi quattro anni è stata a dir poco bella e ricca di soddisfazioni, abbiamo vinto due campionati in quattro anni. C’è da considerare la mia breve parentesi nella scorsa stagione in Molise, al Mafalda in Prima categoria, ma è stata un’esperienza del tutto negativa, non in termini di risultati perchè ho lasciato la squadra in seconda posizione, ma in termini umani, poiché a causa di alcune divergenze con l’allenatore ho dovuto lasciare. Sono tornato al Real Tigre a febbraio per volontà di Simonetta e Antonio che mi hanno fortemente voluto, dimostrandomi affetto e stima amichevole e io non ci ho pensato nemmeno un secondo.
Come si ottengono questi risultati?
I risultati di questi quattro anni sono la logica conseguenza di un lavoro certosino fatto da Antonio Liberatore che da tutti gli organici a sua disposizione in questi anni ha saputo trarre il meglio in termini di applicazione, spirito di gruppo, sacrificio e voglia di vincere contro tutto e tutti. Io ho sempre creduto di poter vincere anche se sinceramente ritrovarmi dopo quattro anni ai vertici della Prima categoria mi sembra di vivere un sogno irrealizzabile fino a poco tempo fa. Importante nei risultati anche il supporto dello staff tecnico: Rossano Torino, Giovanni Trentino, Amedeo Nanni (prima come portiere e poi come preparatore dei portieri), Simone di Domenico e Stefano Ruzzi che ci segue ogni domenica col suo tifo appassionato.
Il 2012 è stato l’anno che vi ha portato in Prima categoria, che anno è stato?
Il 2012 è sicuramente l’anno più bello insieme al 2011. Il precedente per aver vinto la Terza categoria con un gruppo fantastico che non dimenticherò mai, perchè non si è mai arreso alle difficoltà e ha ottenuto una vittoria memorabile. Il 2012 è l’anno dell’approdo in Prima e quindi un anno ancor più storico per i colori giallo-neri dove a dir la verità l’organico era sicuramente di un’altra categoria rispetto alle avversarie ed infatti con parecchie giornate d’anticipo la squadra si è laureata campione. Però la vittoria che sento più mia è quella della stagione 2010-2011 dove abbiamo vinto la Terza. L’emozione che ho provato è stata forte comunque in entrambe le vittorie, vincere è sempre bello.
Credevi che avreste fatto subito bene anche in Prima?
Quest’anno siamo partiti per fare bene, con un organico molto competitivo, riconfermando gran parte del team che ha vinto il campionato, ma puntellato da elementi di categoria come Bogatsu, De Foglio, Portellini, Andrea Carlucci, Santini, Sanconcordio, Manzi, Menabuoni, Romilio, Bozzelli. Sicuramente era un organico da play-off, dico era perchè con gli innesti di gennaio vale a dire Sputore, Di Foglio e Luca Madonna, la squadra potrà lottare fino alla fine con Fossacesia, Borrello e Casolana per la vittoria del campionato. Sono convinto che se i ragazzi seguiranno il nostro allenatore non ci sarà scampo nemmeno per la super corazzata Borrello.
Chi è simbolo del 2012 del Real Tigre?
Sicuramente Antonio Liberatore perchè lui è il guru del calcio dilettantistico, il re dell’intrattenimento, il personaggio indiscusso che ha i meriti da condottiero incontrastato. Quello che riesce a tirar fuori lui dall’ambiente in generale non riesce a nessuna persona umana di mia conoscenza. Poi se devo fare il nome di un calciatore non si offendano gli altri ma dico Simone Carlucci attuale capitano, con noi dal primo anno di Terza e quindi simbolo di tutta la società.
I momenti più belli e più brutti dell’anno che volge al termine?
Quello più brutto e difficile è stato in estate, quando Nicolino, il figlio della presidentessa Simonetta e del mister Antonio, da una caduta banale dalla bicicletta ha rischiato in maniera seria, ma grazie alla sua tenacia si è ripreso alla grande. Lo spavento è stato enorme, ma poi è tornato il sereno, una brutta pagina a livello personale per tutta la famiglia Real Tigre: società, giocatori, simpatizzanti, ma il “nostro” Nicolino ha superato tutto ed ora è di nuovo la mascotte sempre presente alle cene e alle partite.
La vittoria del campionato è l’obiettivo principale per il prossimo anno?
Per l’anno nuovo ovviamente spero di vincere il campionato, sarebbe per me un sogno insperato, credo sarebbe un record arrivare in 4 anni in Promozione, da guinness, anche se mi accontenterei di fare il salto di categoria tramite i play-off.
Che 2013 sarà per il calcio e per lo sport vastese?
Non faccio il mago, ma spero vivamente che la Vastese vinca il campionato, che il Vasto Marina mantenga la categoria in Eccellenza e che il Real Tigre raggiunga la Promozione. Non credo di chiedere troppo, ma sarebbe un 2013 da incorniciare.