“All’interno della struttura ci sono beni non trasferiti al Comune di Vasto: automobili e moto. Di questi si deve occupare l’Agenzia del demanio, competente sui beni mobili registrati. Inoltre, ci sono beni mobili che andrebbero restituiti ai proprietari”.
Per Luciano Lapenna, sindaco di Vasto, non possono essere imputati al Comune i ritardi nella riconversione della villa della droga in casa famiglia per persone bisognose. Il caso è scoppiato nei giorni scorsi quando, intervenendo al IV Convegno sulla sicurezza e la legalità nel territorio vastese, nella pinacoteca di Palazzo D’Avalos, davanti al suo collega napoletano Henry John Woodcock, il procuratore di Vasto, Francesco Prete, aveva denunciato pubblicamente la lentezza delle procedure. Il primo cittadino era seduto nella prima fila della platea.
La lussuosa villa di via dei Bontempi, in contrada Incoronata, è stata confiscata nell’ambito dell’inchiesta condotta nel 2010 dai carabinieri di Pescara e Vasto insieme ai finanzieri della caserma di via Santa Lucia. Pedinando alcuni spacciatori pescaresi, gli investigatori erano arrivati a ricostruire il loro percorso, che portava alla sontuosa abitazione, del valore di un milione 200mila euro. Lì erano stati trovati svariati chili di stupefacenti. Il proprietario di etnia rom è stato condannato dalla Cassazione in via definitiva. Ma dinanzi alla suprema corte rimane aperto il procedimento in cui i magistrati della capitale dovranno valutare la richiesta di dissequestro e restituzione della villa al titolare presentata dai difensori: Gaetano Pecorella (parlamentare e avvocato di Berlusconi), Giovanni Cerella e Raffaele Giacomucci.
La replica – Alle critiche Lapenna risponde respingendo le critiche e sostenendo che “l’amministrazione comunale ha bruciato i tempi” e “il procuratore si è limitato a dire che si sono ritardi da parte dello Stato. Abbiamo avviato le procedure per il trasferimento di quell’immobile, da trasformare a una casa famiglia. Quando questo è avvenuto, ad agosto, ci siamo attivati per l’accatastamento, bruciando i tempi. Ma il problema è che all’interno della struttura ci sono beni non trasferiti al Comune di Vasto: automobili e moto. Di questi si deve occupare l’Agenzia del demanio, competente sui beni mobili registrati. Inoltre, ci sono beni mobili che andrebbero restituiti ai proprietari”.