Per gli investigatori, la pausa natalizia non c’è stata. Proseguono a ritmo serrato le indagini sull’omicidio di Michela Strever, trovata morta soffocata e legata il 19 dicembre scorso nella sua casa di via Villa de Nardis, nelle campagne della zona Nord-Ovest di Vasto.
L’inchiesta sarebbe vicina a una svolta. Sono attesi provvedimenti dell’autorità giudiziaria. L’autopsia eseguita dal medico legale della Asl, Pietro Falco, ha chiarito le cause della morte. Il responso è chiaro: l‘assassino ha legato la donna e con violenza le ha riempito di carta il cavo orale. La pensionata, che aveva anche grossi problemi nel camminare perché affetta da una grave forma di artrosi, è morta soffocata.
Linuccia, come la chiamavano le persone care, è stata anche picchiata: lo dimostra la gravità di traumi e fratture al torace e una lacerazione al fegato. A uccidere la donna è stata una sola persona. Gli inquirenti ritengono di averla individuata e stanno raccogliendo le prove.
La rapina sull’A14 – Nella Procura di Vasto rimane aperto anche un’altro fascicolo caldo: l’indagine sull’assalto al portavalori messa a segno il 14 dicembre scorso da un commando armato fino ai denti. Due persone arrestate, altre 6 ricercate. Ci sarebbe anche un altro basista: un uomo che al Villaggio Siv, al confine tra Vasto e San Salvo, avrebbe dovuto attendere con un furgone pronto a partire l’arrivo della banda che ha arraffato 600mila euro (250mila dei quali già recuperati) e 3mila freanchi svizzeri dal blindato della società Aquila di Ortona. Qualcosa deve essere andato storto. Il passaggio di una pattuglia delle forze dell’ordine o qualche altro elemento di disturbo avrebbe indotto l’uomo alla guida del furgone a mettere in moto e a dileguarsi.