“Antonio Strever era l’uomo di fiducia della sorella Michela, difficile pensare che possa avere a che fare con la tragica fine della donna”: una fonte vicina alla famiglia prova a stemperare la tensione accumulata in questi giorni. Non solo, infatti, c’è da fare i conti con il brusco soffocamento della donna di 73 anni, ma anche con i sospetti e le domande della città, che si chiede, legittimamente, se in giro per Vasto ci sia un rapinatore o se il crimine sia maturato diversamente.
Ecco allora, inevitabili, i riscontri di procura e carabinieri che, oltre alla casa del fratello Antonio, hanno eseguito diverse perquisizioni domiciliari. Accertamenti a 360 gradi che non avrebbero escluso nulla, nemmeno il patrimonio di famiglia. La povera Michela pare fosse anche cointestataria con i congiunti di altri beni, tra cui una casa a Vasto Marina. E non tutti pare fossero affettuosi con lei. Motivi d’interesse, dunque, dietro un possibile litigio tale da scatenare la collera di qualcuno.
Gianni Quagliarella – Il Messaggero