Potrà trascorrere il Natale con i suoi familiari A.R. il 35enne finito ai domiciliari perché accusato di estorsioni a sfondo sessuale. “Il gip gli ha consentito di ricevere i parenti più stretti a Natale”, dice l’avvocato difensore, Giovanni Cerella.
Il bondage a Vasto – Bondage. E’ la parola che definisce il sesso estremo. Periodicamente riemerge la Vasto a luci rosse. Nascosta nel chiuso delle case, sotto le lenzuola. La città occultata dei giochi proibiti torna a galla ad ogni indagine di magistratura e forze dell’ordine. A ogni denuncia delle presunte vittime.
Donne conosciute in chat e poi incontrate nell’intimità di un alloggio. Legate al letto con nastri e corde. Atti sessuali immortalati con la webcam e registrati sull’hard disk del computer. Filmati imbarazzanti che, secondo i carabinieri, servivano a ricattare le ragazze: o lo facciamo di nuovo oppure i video finiranno su internet, sulla rete in cui le informazioni viaggiano alla velocità della luce e in un secondo diventano accessibili a tutti.
Pratiche estreme in cambio del silenzio. Di questo è accusato A.R., un 35enne vastese. A formalizzare la denuncia nella caserma dei carabinieri di Vasto è stata una 23enne originaria di Lanciano. Ma gli episodi che gli vengono contestati dalla Procura all’indiziato sono 3, per un totale di 4 giovani donne coinvolte.
L’indagato rimane agli arresti domiciliari nell’appartamento di Vasto Marina, ma dalle 13.35 alle 22.30 può andare al lavoro. La vicenda è ancora tutta da chiarire dinanzi alla magistratura.
E’ solo l’ultimo caso giudiziario in ordine di tempo. E’ già accaduto molto altro. Privé, scambi di coppia e giochi perversi non sono una novità a Vasto e San Salvo. Negli ultimi 4 anni sono venuti alla luce molti fatti sottaciuti, spesso confinati nel limbo delle cosiddette chiacchiere da bar.