E’ morta asfissiata perché aveva la bocca intasata di pezzi di carta. Questo il responso dell’autopsia sul corpo di Michela Strever, la 73enne legata con le braccia dietro la schiena e assassinata nella sua casa di via Villa de Nardis, nelle campagne della zona Nord-Ovest di Vasto. La causa della morte è emersa autopsia eseguita dal medico legale della Asl, Pietro Falco, e durata 5 ore.
Il perito settore è uscito dopo le 21 dall’obitorio dell’ospedale San Pio da Pietrelcina.
L’esame autoptico ha confermato la causa ipotizzata nelle ore successive alla tragedia. L’assassino ha legato la donna e con violenza le ha riempito di carta il cavo orale. La pensionata, che aveva anche grossi problemi nel camminare perché affetta da una grave forma di artrosi, è morta soffocata.
Linuccia, come la chiamavano le persone care, è stata anche picchiata: lo dimostra la gravità di traumi e fratture al torace e una lacerazione al fegato. A uccidere la donna è stata quasi sicuramente una sola persona.
Oggi sono tornati a Vasto i carabinieri del Ris di Roma. La stessa squadra che ha esaminato la scena del crimine di Pistoia, dove è stata strangolata una donna di Montecatini, Beatrice Ballerini, ha eseguito nuovi rilievi nell’abitazione della vittima. Gli esperti del reparto investigazioni scientifiche della capitale hanno anche analizzato i polpastrelli della 73enne. Non sarebbero emersi grossi imbrattamenti. La causa del decesso ora è nota. Ma il delitto rimane avvolto nel mistero.
Domani, alle 15, nella chiesa di San Lorenzo, il parroco, don Antonio Bevilacqua, celebrerà i funerali di Michela Strever.