E’ la stessa squadra che ha indagato sull’omicidio di Pistoia, dove una donna, Beatrice Ballerini, è stata strangolata. I carabinieri del Ris di Roma sono attesi a Vasto per le 15, ora in cui nell’obitorio dell’ospedale San Pio da Pietrelcina inizierà l’autopsia sul cadavere di Michela Strever. Anche qui, come a Pistoia, il sospetto è che, in assenza di ferite, la 73enne possa essere morta per asfissia. “Un caso ingarbugliato”: così lo ha definito il medico legale della Asl, Pietro Falco. E’ il giorno della verità sulle cause dell’assassinio di Linuccia, come la chiamavano parenti e conoscenti.
Aveva già esalato l’ultimo respiro ieri mattina, quando il fratello, prendendo una scala e rompendo una finestra della casetta di via Villa de Nardis, nella zona Nord-Ovest di Vasto, l’ha trovata senza vita, legata e imbavagliata. Ieri l’uomo è stato sentito lungamente dagli investigatori come persona informata dei fatti. In nottata è stato interrogato di nuovo fino alle 5 del mattino. Il suo rappresentante legale è l’avvocato Arnaldo Tascione: “Ho nominato un perito che assiste all’autopsia: è il dottor Nicola Farina, chirurgo vastese”.
“Le indagini proseguono a ritmo serrato”, si limita a dire il capitano Giancarlo Vitiello, comandante della Compagnia di Vasto. Ieri i sostituti procuratori Giancarlo Ciani ed Enrica Medori hanno eseguito un lungo sopralluogo nella vecchia abitazione a due piani in cui si è consumato l’assassinio. Le indagini vengono seguite anche dal procuratore capo, Francesco Prete.
Ieri i militari della caserma di piazza Dalla Chiesa hanno interrogato anche altre persone: “Abbiamo sentito dei testimoni. Siamo andati avanti a oltranza per tutta la notte”, spiega Vitiello.