“Gli ultimi avvenimenti di cronaca che hanno coinvolto la nostra città meritano una seria ed attenta riflessione. Non era mai successo che si arrivasse fino a tanto”. A lancire il grido d’allarme è l’ex sidnaco di San Salvo, Gabriele Marchese. “I cittadini sono sgomenti e preoccupati. San Salvo non è nuova a fenomeni di microcriminalità, ma dobbiamo affermare ancora una volta, con amarezza purtroppo, che non c’è limite al peggio. Le immagini mostrate dagli organi di informazione ci dicono che si sono adoperate tecniche da guerriglia”, sottolinea il leader di San Salvo Democratica.
“Non si tratta del solito episodio che ormai siamo abituati a conoscere, ma di un atto grave. Finora non avevamo mai visto cose di questa portata che minano alla base la sicurezza di una comunità e la rende fragile e vulnerabile. E’ altrettanto vero che poteva accadere in qualsiasi altro posto, ma ciò non giustifica il fatto del rimanere indifferenti nei confronti di fenomeni di tale gravità. Bisogna agire nel profondo e non basta solo chiedere aiuto e sostegno a chi di dovere. Credo che la prima cosa da fare sia quella di rinsaldare il legame tra tutte le istituzioni e di conseguenza tra esse e la città. Ciò è necessario per riaffermare quei valori e quei principi che hanno tenuto unita e salda la nostra comunità, l’hanno fatta crescere e progredire nella legalità e con sani principi. Le istituzioni in maniera particolare, e ai vari livelli, devono recuperare le funzioni loro assegnate ed esercitarle nel migliore dei modi. La città, nel suo insieme, deve fare da argine contro fenomeni che minano alle fondamenta la sua sicurezza e vivibilità. Bisogna lavorare sempre di più a costruire una città accogliente e solidale ed agevolare i processi di integrazione sociale. Tutto ciò al fine di evitare sempre più frequenti fenomeni di marginalità sociale. Si devono costruire, inoltre, nuove occasioni e opportunità rivolte in particolare alle nuove generazioni che sempre più si sentono insoddisfatte dello status quo. Queste riflessioni devono servire a far si che ognuno di noi, al di la del ruolo che ciascuno riveste, si rimbocchi le maniche per costruire insieme una città migliore”.