Esalazioni irritanti. Occhi rossi e prurito sono alcuni dei sintomi che stanno vivendo sulla loro pelle i lavoratori della zona industriale di Punta Penna. Il problema non è nuovo. Ma di recente è accaduto di nuovo. A segnalarlo è Lorenzo Luciano, portavoce del Comitato cittadino per la tutela del territorio di Vasto, che racconta di persone colpite da un “forte malessere, tale da determinate inabilità al lavoro contro prognosi variabili dai 3 ai 10 giorni per 4 lavoratori” del nucleo produttivo che sorge dietro il porto di Punta Penna. “Riteniamo che questa situazione sia oltremodo grave e necessiti di un immediato intervento dell’autorità sanitaria”.
Il Comitato non figura tra gli invitati alla riunione, covocata per mercoledì 19 dicembre, del Patto per il territorio, che ha l’obiettivo di mettere pace tra gli imprenditori, che difendono le loro fabbriche e sono favorevoli all’ampliamento del porto voluto dall’amministrazione comunale, e gli ambientalisti, che hanno ingaggiato da tempo una lotta per la difesa della vicina riserva naturale di Punta Aderci. Una convivenza difficile e, probabilmente, unica nel suo genere, quella tra un’area protetta (destinata a far parte del futuro Parco nazionale della Costa teatina) e una zona industriale a poche centinaia di metri l’una dall’altra.