Le indagini seguono due filoni: uno porta di nuovo a San Salvo, l’altro in Molise. Il cerchio si stringe attorno al commando che, indossando tute mimetiche e impugnando i micidiali kalashnikov, ieri ha seminato il panico sull’autostrada A14, rubando 600mila euro e 3mila franchi svizzeri da un portavalori in transito sulla corsia Sud, in contrada Sant’Antonio Abate. In Molise il cerchio si stringe attorno a Trivento. Ieri sera gli investigatori erano hanno sorpreso anche il secondo rapinatore: dopo aver fermato e chiuso in camera di sicurezza il presunto basista sansalvese di una rapina che sembra la sceneggiatura di un action movie, ora tocca a un uomo di 40 anni, originario di Cerignola, finire in manette. Quando i militari lo hanno raggiunto e identificato, stava girovagando per le campagne di Trivento, vicino alla Trignina. Aveva le mani sporche di sangue. Agli investigatori non ha saputo spiegare perché fosse da quelle parti e cosa stesse facendo. In tasca aveva un guanto identico a quelli utilizzati dai malviventi nella fuga. L’uomo, che ha dei precedenti penali, è stato prima condotto nella caserma della Compagnia di Bojano, poi interrogato e infine rinchiuso nel carcere di Campobasso, a disposizione del pm Fabio Papa, cui è affidato il filone molisano delle indagini. Anche gli altri componenti del commando sono ricercati in Molise e, in particolare, nell’area di Trivento.
Quella di ieri è stata una giornata “infernale”. Il risveglio con l’eco degli spari, l’incendio delle vetture, le folli corse dei rapinatori. Ripensando a mente fredda a quanto accaduto il bilancio sarebbe potuto essere pesantissimo. Ad avere la peggio sono stati i tre uomini in servizio sul furgone portavalori. Per loro uno shock che difficilmente verrà dimenticato. Così come per gli autisti dei mezzi utilizzati per bloccare l’autostrada.
Anche una volta lasciata l’A14 per dirigersi verso la “base” designata lungo la provinciale che collega Vasto e San Salvo, il gruppo di malviventi sarebbe stato certamente pronto a tutto se qualcuno avesse creato problemi al loro piano. Per come si sono comportati durante le prime fasi della rapina il colpo era stato preparato nei dettagli. Il momento in cui entrare in azione, la preparazione, i chiodi da gettare sulla strada, il combustibile per dare fuoco alle vetture in poco tempo. Tutto secondo un piano studiato da tempo, seguendo le mosse del portavalori. Sapevano che ieri mattina sarebbe stato fatto un viaggio con un carico “importante”.
Il “cuore” della fuga è avvenuto nel centro di San Salvo. Via De Vito e via San Giuseppe sono strade a senso unico, abbastanza frequentate nelle ore mattutine. Una scelta sicuramente non dettata dal caso. Non avrebbe avuto senso rischiare qualcosa se non si fosse stati certi di dove si andava. La banda si è infilata qui con le vetture a folle velocità. La prima, la Fiat Punto, lasciata vicino alla Banca Toscana. Da qui, mentre l’Alfa continuava la corsa verso l’ormai famigerato garage, altri banditi correvano a piedi. Chi ha assistito alle scene concitate non si è reso subito conto di quanto stava accadendo. La porta del garage che si apre per far entrare l’auto, poi si chiude. Ne escono alcune persone. I tre che scappano via con il Fiat Scudo, abbandonato poi a Montefalcone del Sannio.
“L’Alfa è andata via qualche istante dopo”, raccontava ieri mattina un signore che si trovava da quelle parti. Tutto ciò è accaduto in pieno centro. Mentre le forze dell’ordine erano all’interno del garage per effettuare i rilievi, a poche decine di metri è passata una scolaresca. L’istituto comprensivo è a poca distanza dal garage usato come “base” dai rapinatori. E se i bambini fossero passati lì vicino proprio negli attimi concitati della fuga? O se qualcuno dei passanti si fosse insospettito e avesse provato a fare domande?
Il comunicato del comando provinciale dei Carabinieri di Campobasso ieri sera riferiva che i 2 fucili trovati nel Fiat Scudo erano “pronti a sparare”. Per i cittadini, quindi, è andato tutto bene. Resta però un senso di angoscia e forte preoccupazione, per aver assistito dal vivo a scene come solitamente si vedono nei film. Una vicenda che ha toccato un territorio molto esteso. Da Vasto, passando per San Salvo, fino ad arrivare al Molise. Le ricerche di tutti i componenti della banda continueranno. Nella giornata odierna sono attesi ulteriori sviluppi.