I quattro arrestati rimangono in carcere. Non hanno risposto alle domande del giudice per le indagini preliminari, Stefania Izzi. Non si alleggerisce la posizione di Giovanni Giuliano, Carlo Libero, Ciro Manna e Vincenzo Barra, le persone finite agli arresti perché accusate di intessere un traffico di eroina da San Severo e San Salvo. Oggi, nell’interrogatorio di garanzia, tutti gli indagati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
La difesa – “Nel capo d’imputazione si parla di cessioni specifiche, ma nell’ordinanza emessa dal giudice non ci sono riscontri”, sostiene Marisa Berarducci, l’avvocato di Giuliano. “Domani avrò la possibilità di visionare gli atti e, in base a quelli, deciderò il da farsi. Mi sembra che tutto si basi sulle intercettazioni. Nell’ordinanza sono stati trascritti degli stralci delle registrazioni: telefonate in cui gli indagati parlano di incontri. Tengo a precisare due cose: nella perquisizione in casa di Giovanni Giuliano non sono stati trovati stupefacenti; e poi questa indagine scaturisce dalle dichiarazioni di Vito Pagano”, in carcere dal 14 agosto scorso perché accusato di aver assassinato a coltellate Albina Paganelli, 68enne di San Salvo. Pagano, facendo i nomi dei suoi presunti spacciatori, avrebbe indicato i 4 arrestati. “La vicenda dell’omicidio – afferma l’avvocato – e questa inchiesta per droga sono due cose diverse”.
La notizia del 7 dicembre – Nascosto tra le pannocchie. Era quello, un campo di mais alla periferia di San Salvo, il punto di snodo dell’eroina proveniente dalla Puglia. Per scoprire la base della droga, gli investigatori si sono travestiti da podisti. Le indagini sono partite dall’omicidio Paganelli.
Sono accusati di traffico di sostanze stupefacenti i 4 arrestati dai carabinieri a San Salvo e San Severo: sono Giovanni Giuliano 28 anni , Carlo Libero, 35 anni, Ciro Manna, 45 anni,e Vincenzo Barra, 45 anni.
Il filone d’inchiesta è scaturito dalle indagini sull’omicidio che alla vigilia di ferragosto ha scosso San Salvo: nella sua casa di via Fedro i militari hanno trovato il corpo senza vita di Albina Paganelli, assassinata con 18 coltellate.
Da quell’attività investigativa e dalle testimonianze raccolte è scaturita una complessa operazione, durata quasi 4 mesi.
Per ricostruire il percorso dell’eroina, gli inquirenti hanno fatto finta di essere appassionati di podismo che si allenavano proprio nelle vicinanze di quel campo di mais, punto in cui confluivano come i raggi di una ruota i movimenti dei quattro sospettati. Quello che facevano si desumeva da ciò che dicevano quando parlavano al telefono. “Nell’attività investigativa sono state utilizzate le intercettazioni telefoniche”, spiega Vitiello.
L’indagine, coordinata dai sostituti procuratori Giancarlo Ciani ed Erica Medori, è stata condotta dagli uomini Nucleo operativo, guidati dal tenente Domenico Fiorini. Alle 6.30 di questa mattina è scattato il blitz. I militari della compagnia di Vasto hanno arrestato i tre uomini di San Salvo, mentre i colleghi di San Severo provvedevano ad eseguire l’ordine di custodia cautelare firmato dal gip, Stefania Izzi, nei confronti del pugliese.